trovo che questo articolo tradisce una mancata preparazione sul tema. La citazione di Pagot, nella sua irrilevanza, dimostra non avere conoscenza teorica dalla quale attingere da articolare per comporre l’articolo. Senza una chiarezza su cosa sia il genderismo (qui riferito come “cosidetto gender”) e la psicologia infantile mancano le nozioni ontologiche per un raffronto. Il cartone animato giapponese dove schiacciando il bottone cambia da femmina a maschio o viceversa non ha nulla a che vedere con il contesto di peppa Pig, come non ha nulla a che vedere se si dovesse discutere la poligamia nei cartoni animati o l’incesto
trovo che questo articolo tradisce una mancata preparazione sul tema. La citazione di Pagot, nella sua irrilevanza, dimostra non avere conoscenza teorica dalla quale attingere da articolare per comporre l’articolo. Senza una chiarezza su cosa sia il genderismo (qui riferito come “cosidetto gender”) e la psicologia infantile mancano le nozioni ontologiche per un raffronto. Il cartone animato giapponese dove schiacciando il bottone cambia da femmina a maschio o viceversa non ha nulla a che vedere con il contesto di peppa Pig, come non ha nulla a che vedere se si dovesse discutere la poligamia nei cartoni animati o l’incesto
in “Peppa Pig contro la famiglia tradizionale? Guardatevi i cartoni giapponesi”