Paolo Nava esordisce nel campo dei racconti brevi coniugando sapientemente la pervicacia derivategli dal suo percorsi di studi a una proprietà lessicale treccaniana. Il Sancho Panza di Casbeno trascina i suoi lettori in una vicenda tentacolare, ricca di plot twist e di dialoghi surreali che tanto piacerebbero a Godot, raccontando le peripezie che giornalmente migliaia di pendolari insubri sono costretti a subire, ponendosi come la voce più limpida di una generazione dispersa e troppo spesso etichettata senza spirito di iniziativa.
Siamo sicuri che sentiremo a lungo parlare delle vicende del piccolo Paolo contro l’egemonia Trenord.
Paolo Nava esordisce nel campo dei racconti brevi coniugando sapientemente la pervicacia derivategli dal suo percorsi di studi a una proprietà lessicale treccaniana. Il Sancho Panza di Casbeno trascina i suoi lettori in una vicenda tentacolare, ricca di plot twist e di dialoghi surreali che tanto piacerebbero a Godot, raccontando le peripezie che giornalmente migliaia di pendolari insubri sono costretti a subire, ponendosi come la voce più limpida di una generazione dispersa e troppo spesso etichettata senza spirito di iniziativa.
Siamo sicuri che sentiremo a lungo parlare delle vicende del piccolo Paolo contro l’egemonia Trenord.
Un’amica
in Io (NON) viaggio – impossibile acquistare abbonamenti nuova tratta Varese-Stabio