Parco campo dei Fiori: vent’anni e non sentirli

Presentate le iniziative per celebrare la ricorrenza. Con un occhio al futuro

Il Parco Campo dei Fiori compie vent’anni, e fa il punto della situazione presentando una rassegna in tre “puntate”. Naturalmente, con quattro iniziative in altrettanti comuni interessati dal parco: il primo sarà il 16 ottobre, nel territorio di Induno Olona, alla Villa Porro Pirelli dove ci sarà un concerto d’autunno. L’Orchestra Giovanile del Verbano (direttore Loris capister, tromba solista Emanuele Maginzali)  eseguirà musiche di Vivaldi, Martini, Neruda, Respighi, Grieg. L’ingresso è su prenotazione, il concerto è a partire dalle 21.

Il 17 ottobre, tempo permettendo, ci sarà la Festa dello Sport: nel comprensorio del parco sarà possibile fare prove gratuite di varie discipline sportive che prevedono il contatto con la natura. La settimana dopo, il 23 ottobre, presso la sede del Parco si svolgerà “Intorno al castagno” incontro sul tema con visita finale nel bel borgo di Brinzio, sulle tracce della civiltà contadina. Avrà inizio alle 15 e ad esso seguirà aperitivo. Il 20 novembre “Porte aperte alla Cittadella”: l’osservatorio del campo dei Fiori aprirà le sue porte per guardare le stelle e conoscere maggiormente l’affascinante mondo del cielo. Una scelta eterogenea, che porta nel Parco campo dei Fiori un’offerta multiculturale.

 «A 20 anni dall’istituzione del parco, si può registrare il fatto che l’attenzione all’ambiente è cambiata – commenta Giovanni Castelli,  presidente del Consorzio Parco Campo dei Fiori (a sin. nella foto) – Ora è importante esportare cultura e puntare sull’estensione della mentalità e dei campi di interesse. Dal punto di vista territoriale, ci sono già i segni: Casciago, Azzio e Masciago hanno già chiesto di entrare a fare parte del consorzio del Parco, che attualmente è formato da 13 comuni e 2 comunità montane. Entrando nei particolari delle manifestazioni, quella dell’orchestra giovanile del Verbano può dare momento di riflessione. Quella del sabato successivo dedicata al castagno non è un convegno per pochi, ma una giornata di diletto e cultura per appassionati. Sperando nel tempo ci sarà anche festa dello sport, già parte integrante delle attività del parco e infine la giornata di divulgazione della scienza, che si attuerà nella cittadella dell’osservatorio, è testimonianza della generosità del lavoro di Furia nel Parco: tutte queste sono queste le manifestazioni che testimoniano i nostri 20 anni di attività sul territorio»

 «Il parco Campo dei Fiori c’è grazie all’intelligenza della legislazione verde della Regione Lombardia – ricorda Salvatore Furia, presidente dell’Osservatorio Campo dei Fiori (a destra nella foto) – Ci sono voluti vent’anni perchè la regione abbandonasse i piani urbanistici previsti, mentre il parco era sotto mira di diversi interessi: tant’è vero che nell’elenco dei parchi ammissibili esso compariva e spariva continuamente. Ma ora c’è, e dobbiamo solo ringraziare la tenacia di chi l’ha voluto. Ricordo che nei primissimi tempi, negli anni sessanta, quando stilai il progetto presentato per i parchi, questa idea non era tanto ben vista, perché lo si considerava una specie di vincolo al progresso. Ma i I parchi non sono solo vincoli, servono per far vivere la gente in modo migliore. E col tempo se n’è capito il perché».

Per il futuro, c’è spazio anche per promesse che consolano: fare qualcosa per la cava e le antenne che ancora stanno nel territorio del parco:  «La terra ha ricevuto troppe offese finora, e la cava e le antenne sono un’offesa – spiega Castelli, utilizzando le parole di Salvatore furia –  ma per operare efficacemente ci vuole scienza, coscienza, consenso: il  consorzio del Parco è fatto da un insieme di comuni vicini  ma anche molto diversi tra loro, che bisogna far comunicare. La cava è nata nel tempo in cui tutto era lecito e la sua offesa può essere solo mitigata: però questo è uno degli obiettivi di cui  occuparsi. L’altro problema è quello delle antenne: ma qui c’è da dire che il territorio le ha silenziosamente accettate tempo fa. Noi proviamo a fare un pochino più di chiasso, ma l’ottica giusta per ricercare una soluzione è solo quella del consenso».

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Pubblicato il 13 Ottobre 2004
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