I ragazzi italiani preferiscono i quotidiani online
Ecco i dati dell'autorevole ricerca dell'Aie, che descrive il rapporto dei minori di 24 anni col web. Fatto di chat, blog e interattività
Se buona parte dei nostri lettori attuali, e la maggioranza di quelli futuri, sono gli attuali ragazzi tra i 10 e i 24 anni, forse stiamo veramente sul binario giusto dell’informazione. Solo ieri, infatti, è stato pubblicato il rapporto dell’Aie (Agenzia Italiana Editori) sulla tecnologizzazione di questa fascia d’età e, in particolare per i più giovani, non si può più risparmiare l’appellativo di "generazione internet". Il dato più significativo è proprio quello sui quotidiani: tra la caduta della carta e l’ascesa del bit per la prima volta i ragazzi leggono i giornali online tanto quanto quelli cartacei (in media 2 ore e 30 a settimana). Ma la disaffezione sembra crescere lentamente anche nei confronti del tubo catodico, se consideriamo che si passanno 7,5 ore davanti alla tv e ben 4 per ascoltare le web radio (radio su internet) o la musica scaricata sul proprio iPod. Inoltre un giovane su cinque preferisce le web tv (tv su internet) alla tv normale, o almeno le integra.
Parlando sempre di iPod, anche questa è una piccola rivoluzione ormai evidente: ormai il 53% dei ragazzi possiede un lettore mp3 o un vero e proprio iPod di Apple, rivelandosi in grado di scaricare sia la musica a pagamento che quella pirata. Proprio riguardo alla difesa del diritto d’autore online sembra crescere, seppur lentamente, la consapevolezza del reato: il 53% degli intervistati riconosce che non è corretto scaricare e condividere file musicali e video, ma rimane alta la percentuale di (59%) non lo considera comunque un vero e proprio reato. In ogni caso il successo degli store musicali, ben al di sopra della lenta confidenza nei confronti dell’ecommerce (che spesso dipende più dai genitori che dai figli) lascia pensare al debutto di una vera e proprio coscienza.
Ma quello che è ancora più affascinante secondo l’immancabile Renato Mannheimer, responsabile del sondaggio, è che il rapporto dei ragazzi con internet è sostanzialmente differente da quello degli adulti. Non si tratta di una semplice e passiva acquisizione delle informazioni, ma di un vero e proprio processo interattivo.
Prima di tutto per parlarsi da loro: addirittura gli utenti di età inferiore ai 16 passano meno tempo al telefono che sui sistemi di messaggistica online (nel nostro paese il più diffuso è Msn), mentre il 66% di loro controlla la casella e-mail almeno una volta alla settimana.
Ma non basta: la comunicazione su internet può essere ancora più articolata, e valicare i confini personali. Il 42% dei ragazzi ha usato internet almeno una volta per partecipare a chat, scrivere un blog o creare forum, inserendo scritti personali, pensieri e poesie nella propria pagina web. In particolare il "blogger giovane" ha un identikit ben preciso: ha un titolo di studio di scuola media inferiore (per il 46%), abita in una grande citta (per il 50%), usa internet tutti i giorni (60%) e vi accede prevalentemente da casa (55%).
A quanto pare è inutile aspettare la nostra immagine di futuro, una buona fetta della popolazione lo vive già…
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