Gli studenti varesini si confrontano con l’alcool
Dopo la ricerca regionale, parte anche a Varese una indagine che vuole capire cosa significano i drink nell'immaginario degli studenti delle superiori
Forse non serviva una ricerca per dirlo, ma ora il sospetto diventa dato oggettivo: l’alcool è una sostanza assunta da ragazzi sempre più giovani e in quantità sempre più smodate. A dirlo è una ricerca condotta da esperti dell’Università Cattolica di Milano attraverso dei focus group, gruppi di discussione con studenti di diverse scuole secondarie della Lombardia (ragazzi dai 16 ai 19 anni, in particolare di scuole delle province di Como e Milano), oltre a universitari e giovani lavoratori (dai venti ai trent’anni, specialmente del legnanese).
Incontri da cui è emerso tra l’altro che l’alcool è associato più che ai suoi danni, all’evasione pura: è innanzitutto infatti sinonimo di gruppo e di assenza di pensieri, e solo in seconda battuta viene associato agli incidenti. E che tra i ragazzi le bevande preferite sono birre, cocktail e soft drinks: con preferenza, specie da parte delle fanciulle, dei cosiddetti alcolpops, finte bibite analcoliche mescolate e vodka e rum, della gradazione dai 5 ai 7 gradi circa.
Le informazioni emerse dal gruppo di discussione hanno avuto come prima conseguenza un opuscolo, realizzato da Regione Lombardia con il contributo del MInistero delle Attività Produttive, stampato in migliaia di copie e destinato ai giovani studenti lombardi, dall’evocativo titolo “Alla salute!”: in esso ci sono alcune informazioni scientifiche sull’uso dell’alcool, e specialmente sui suoi danni. Dove si scoprono anche informazioni poco note, come il fatto che la piccola molecola dell’alcool viene assorbita in un tempo velocissimo (dai 15 ai 40 minuti), che il corpo femminile riesce ad eliminare solo la metà dell’alcol che sa eliminare il corpo maschile e che due birre valgono come un piatto di pasta.
Ma contiene anche un test e un vero e proprio questionario, che i ragazzi di 15 scuole varesine impareranno a conoscere fra poco: tra i mesi di aprile e maggio infatti le scuole del territorio di Varese, Gavirate, Besozzo, Valceresio, Gallarate e Sesto Calende verranno coinvolte per incontrare gli studenti e distribuire le brochure di informazione alla prevenzione all’uso e abuso di bevande alcoliche, ma anche per distribuire i test e raccoglierli, in forma anonima.
«L’intenzione è quella di farne materiale per dei dati più varesini, che pubblicheremo tra il settembre e l’ ottobre prossimi». A parlare sono Adele Carretta per il Movimento Consumatori, Laura Mina per Confconsumatori e Rosalba Folino per il Movimento difesa del Cittadino: le tre associazioni che si sono affiancate, nel progetto al ministero della attività produttive e alla Regione Lombardia. A “beneficiarne” gli alunni delle ultime classi delle superiori. Che spiegheranno se gli alcolici – e quali alcolici – vengono bevuti in famiglia o con gli amici, se li devono quando sono tristi o felici.
Lo scopo del progetto è quello ovviamente di sensibilizzare i giovani sulla pericolosità dell’alcool, che sembra poco compreso dai diretti interessati. Una preoccupazione che è comune anche al comitato per la sicurezza stradale capitanato dalla Prefettura di Varese: la settimana mondiale della sicurezza stradale, che quest’anno è prevista dal 23 al 29 aprile, si rivolgerà ai giovani utenti della strada e avrà come linea di intervento “la pianificazione dei servizi di controllo finalizzati alla prevenzione delle condotte di guida in stato di ebbrezza alcolica”, quelli delle stragi del sabato sera.
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