Il Sindaco e il “Sindaco dei ragazzi” ricordano insieme
Commemorata la Festa della Liberazione con una cerimonia che ha unito l'attuale amministrazione e l'organo rappresentativo dei ragazzi
"Io c’ero". Con queste parole il parroco, don
Augusto, durante la Santa Messa, ha incominciato a ricordare come ha vissuto il
25 aprile. "Sono stati giorni di gioia per la liberazione, ma anche di tanto
dolore per chi aveva perso i propri cari. Non potrò mai dimenticare di aver
visto un ragazzo di soli 21 anni impiccato ad un palo. Quei sacrifici, però, ci
hanno lasciato un valore importante: la democrazia.".
Augusto, durante la Santa Messa, ha incominciato a ricordare come ha vissuto il
25 aprile. "Sono stati giorni di gioia per la liberazione, ma anche di tanto
dolore per chi aveva perso i propri cari. Non potrò mai dimenticare di aver
visto un ragazzo di soli 21 anni impiccato ad un palo. Quei sacrifici, però, ci
hanno lasciato un valore importante: la democrazia.".
Poi tutti in corteo. Con la fascia tricolore,
accanto allo stendardo del comune, c’erano il sindaco di Comerio, Carlo
Ponzellini, ed il sindaco del Consiglio Comunale dei Ragazzi, Alessandro
Cappello. A portare la bandiera della Scuola Media di Comerio, Federico Panetta,
consigliere del Consiglio Comunale dei Ragazzi.
accanto allo stendardo del comune, c’erano il sindaco di Comerio, Carlo
Ponzellini, ed il sindaco del Consiglio Comunale dei Ragazzi, Alessandro
Cappello. A portare la bandiera della Scuola Media di Comerio, Federico Panetta,
consigliere del Consiglio Comunale dei Ragazzi.
Prima tappa al cimitero, per rendere omaggio a
coloro che hanno dato la vita per la Patria.
coloro che hanno dato la vita per la Patria.
Il corteo ha poi raggiunto il monumento ai caduti,
nel piccolo parco di via Sacconaghi, dove sono stati depositati fiori e la
corona d’alloro. Il sindaco, nel suo discorso, ha sottolineato:"Da 62 anni
l’Italia è un paese dove la libertà ed i principi democratici sono patrimonio di
tutti gli italiani, un patrimonio che dobbiamo lasciare ai nostri giovani, nei
quali credo molto".
nel piccolo parco di via Sacconaghi, dove sono stati depositati fiori e la
corona d’alloro. Il sindaco, nel suo discorso, ha sottolineato:"Da 62 anni
l’Italia è un paese dove la libertà ed i principi democratici sono patrimonio di
tutti gli italiani, un patrimonio che dobbiamo lasciare ai nostri giovani, nei
quali credo molto".
E, proprio a dimostrazione della fiducia che ripone
nelle nuove generazioni, ha poi passato la parola al sindaco dei
ragazzi, definendolo il mio collega Alessandro. "Noi giovani non abbiamo vissuto
quei momenti, li abbiamo solo sentiti raccontare. Non abbiamo lottato per avere
la democrazia, perchè siamo nati nella democrazia. Non possiamo, però,
dimenticare il 25 aprile, giorno in cui chi ha combattuto e chi è morto ci ha
donato la libertà."
nelle nuove generazioni, ha poi passato la parola al sindaco dei
ragazzi, definendolo il mio collega Alessandro. "Noi giovani non abbiamo vissuto
quei momenti, li abbiamo solo sentiti raccontare. Non abbiamo lottato per avere
la democrazia, perchè siamo nati nella democrazia. Non possiamo, però,
dimenticare il 25 aprile, giorno in cui chi ha combattuto e chi è morto ci ha
donato la libertà."
Commosso era l’applauso da parte degli alpini e dei
numerosi cittadini presenti.
numerosi cittadini presenti.
Tutto questo, mentre la banda intonava l’Inno
Nazionale, suonato anche dal vice sindaco dei ragazzi, Andrea Patitucci e da
altri compagni di scuola, per la prima volta componenti ufficiali della banda
musicale di Comerio. Quale altra occasione più memorabile poteva esserci per
degli adolescenti?
Nazionale, suonato anche dal vice sindaco dei ragazzi, Andrea Patitucci e da
altri compagni di scuola, per la prima volta componenti ufficiali della banda
musicale di Comerio. Quale altra occasione più memorabile poteva esserci per
degli adolescenti?
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