Blitz all’alba: platani tagliati tra la rabbia della gente

Le motoseghe sono state accese alle 6. Cinzia Colombo portata in commissariato, sul posto anche la deputata Sabina Siniscalchi

Le ruspe hanno cominciato all’alba: poco dopo le 6 del mattino i primi rami dei platani di piazza Risorgimento sono caduti sotto i colpi delle seghe elettriche. A nulla sono servite le proteste dei cittadini e dei comitati, scesi in piazza per tentare un estremo salvataggio degli alberi secolari, che spariranno per lasciare posto ad una grande rotonda destinata a regolare il traffico in città. Il consigliere comunale del Prc Cinzia Colombo è stata portata in commissariato dalla Polizia alle 7.10 del mattino e denunciata per inosservanza dei provvedimenti dell’Autorità (articolo 650 del codice penale e 18 del testo unico delle leggi sulla pubblica sicurezza): «Sono stata chiamata da alcuni cittadini svegliati dal rumore delle motoseghe – ha spiegato la Colombo -, sono arrivata e mi sono messa fuori dalle recinzioni, seduta ai piedi di uno dei platani. I poliziotti mi hanno portata via a forza e quando sono tornata inspiegabilmente quell’albero non era stato toccato. L’ordinanza firmata dal capo della polizia locale di Gallarate Giuseppe Alessi dice che il blocco della viabilità sarebbe partito il 17 agosto, ma già oggi, il giorno prima, hanno cominciato a tirar giù le piante. Io ho chiesto i documenti per poter verificare tempi e modi del taglio, ma non mi sono stati dati e i lavori sono cominciati prima che potessi capire come il Comune vuole procedere». Da parte sua il comandante dei vigili urbani gallaratesi allarga le braccia e commenta: «Siamo qui per far rispettare un’ordinanza, non abbiamo deciso noi, facciamo solo rispettare la legge».  

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Taglio dei platani a Gallarate 4 di 9

Sul posto è intervenuta anche la deputata i Rifondazione Comunista Sabina Siniscalchi, che, dopo aver dialogato a lungo con il vice questore Giovanni Broggini e telefonicamente con il Prefetto di Varese Roberto Aragno, ha chiesto ed ottenuto un colloquio con l’assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Gallarate Aldo Simeoni: «Mi stupisce soprattutto la mancanza di dialogo con i cittadini – commenta la Siniscalchi -, la democrazia vorrebbe che la gente fosse ascoltata, ma qui non solo non c’è un rappresentante delle istituzioni cittadine, ma non si è voluto nemmeno dare retta alle lamentele e ai consigli di comitati ed associazioni. Quasi con un sotterfugio si è cominciato il taglio all’alba: è un atto irreversibile, non si possono recuperare queste piante, sono sconvolta». Un altro incontro, questa volta a Villa Recalcati con il Prefetto, è stato fissato per le 17.30. A proteggere il cantiere, oltre ai Vigili Urbani, Polizia e Carabinieri in forze per evitare altri blocchi da parte dei comitati sorti spontaneamente per proteggere i platani secolari. 

Nel frattempo il taglio delle piante prosegue a ritmo serrato: l’impresa vuole finire il lavoro entro oggi e i rami cadono sotto gli occhi delusi ed arrabbiati di un nutrito numero di cittadini. Tra le lacrime Elena Stoico, una giovane che nei giorni scorsi si era arrampicata su una pianta per evitarne il taglio, dice: «Questa non è democrazia, non so come potrò mai mettere al mondo un figlio in queste condizioni». Tra la gente anche molti anziani che hanno visto Gallarate cambiare negli anni: «È una vergogna – attacca Tecla Massarotti Longoni -, non si è mai vista un tale dispiegamento di forza pubblica per proteggere i cittadini dalla criminalità. Qui si tagliano le piante nell’ultimo polmone verde della città, una volta c’erano i tigli che profumavano fino in Corso Sempione, non rimarrà più nulla». «Qui sono tutti dispiaciuti per l’abbattimento – prosegue Maria Tavarella -, gli alberi in questa piazza erano tanti, sono stati dimezzati col tempo e adesso spariranno. Anni fa anche viale Milano era piena di piante: in una notte di nebbia li hanno tagliati tutti, segno che le amministrazioni cambiano ma il cemento vince sempre a Gallarate». Non risparmia attacchi Giuditta Beretta: «Gallarate è cemento e centri commerciali, i signori amministratori non hanno ricevuto mandato dai cittadini per stravolgere la città. Siamo stanchi di pagare di più per avere amministratori che si fanno i fatti loro». «Questi lavori servono solo alla nuova Esselunga che nascerà nell’area delle ex Maino: il cemento vince ancora, Gallarate è terza al mondo come concentrazione di centri commerciali dopo Tokio e Los Angeles», aggiunge Maria Fedeli 

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Pubblicato il 16 Agosto 2007
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Platani tagliati a Gallarate 4 di 18

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