Gli anni ’70. Storia, mitologie ed espressioni
In mostra alla Triennale "anni settanta. il decennio lungo del secolo breve", un viaggio a trecentosessanta gradi nella Storia e nelle storie di un periodo che ha rivoluzionato il mondo
«Si son presi il nostro cuore sotto una coperta scura…». E’ un verso di De André a farci entrare nello spirito della mostra "anni settanta. il decennio lungo del secolo breve", inaugurata il 27 ottobre e in scena alla Triennale fino al 30 marzo. Sono gli anni Settanta a lanciare l’accusa di essere stati soffocati dalla coltre di un’etichetta, quella degli "anni di piombo", che ne mortifica l’energia creativa e la ricchezza espressiva. Violenti ma passionali, conflittuali ma creativi, gli anni dal ’69 all’ ’80 si vendicano nell’esposizione curata da Gianni Canova, che propone un percorso su un duplice binario: da un lato la Storia e i suoi – spesso tragici – avvenimenti, dall’altro le storie della gente comune, che ha vissuto in prima persona le rivoluzioni dell’arte, della musica e dei consumi e le grandi mobilitazioni politiche di quegli anni. Il tutto in un labirinto di sale che non hanno una successione predefinita ma lanciano flash-back narrativi attraverso 250 parole-chiave: conflitto, censura, amore, etere, pubblicità, Vietnam… accostate a tavole cronologiche che aiutano a ricostruire gli eventi socio-politici più importanti del decennio.
Così, vicino all’installazione che riproduce fedelmente il rifugio in cui fu tenuto Aldo Moro durante il rapimento e alla sala in cui i fari di un’Alfa Romeo GT veloce, identica a quella di Pier Paolo Pasolini, occhieggiano nel buio, ritroviamo le testimonianze video del mitico raduno di Woodstock, i concerti dei Pink Floyd e dei Rolling Stones, i simboli delle ideologie che si mescolano ai loghi della pubblicità che avanza (e siamo proprio sicuri che oggi più di allora non abbiano finito per coincidere? Sembra chiederci l’icona di Mao-Tse-Tung che pubblicizzava una nota marca di liquori), i caratteri cubitali di quotidiani e riviste che scandivano i grandi eventi, i manifesti e i cortei con le grandi ideologie…
E ancora, le tv commerciali ma anche le radio libere, i grandi riti collettivi dello sport, con la ricostruzione di uno dei classici bar del tempo dove la gente si trovava a socializzare e guardare le partite, fino alle sperimentazioni del design: in esclusiva per la mostra anni settanta la Triennale espone due installazioni della mostra “Italy. The new domestic landscape”, inaugurata nel 1972 al MoMA di New York e che dimostra come il design italiano fosse protagonista delle grandi trasformazioni dell’epoca.
«Gli anni Settanta non sono ancora passati». Scrive Francesco Rutelli nella presentazione. Anche una mostra può essere l’occasione per ricostruire il passato, «senza condanne né assoluzioni aprioristiche, riguardandolo con gli occhi critici e disincantati del presente».
Visita il sito della mostra "anni settanta. il decennio lungo del secolo breve".
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