Dimissioni di Reguzzoni, le prime reazioni

Caianiello: "Sorpreso, per la successione parola a Berlusconi e Bossi". Tosi e Adamoli: "Poco serio e irresponsabile, reagiremo con forza"

La notizia delle dimissioni di Marco Reguzzoni da Villa Recalcati ha fatto velocemente il giro dei palazzi della politica varesina. La rinuncia alla poltrona di presidente della Provincia apre nuovi scenari ed un possibile effetto domino che parte dalla Regione e arriva in molte amministrazioni comunali, passando ovviamente anche per la Provincia di Varese. 

«Sorpreso» si dice Nino Caianiello, uomo forte di Forza Italia: «È una decisione unilaterale della Lega Nord – spiega -. Auspicavo che gente giovane come lo stesso Reguzzoni e il sindaco di Gallarate Nicola Mucci potessero andare a Roma a rappresentare le istanze del territorio, Malpensa per prima. Ringrazio Reguzzoni per il buon lavoro fatto, la sua successione sarà definita dopo quella a livello nazionale, direttamente da Bossi e Berlusconi».  

«Non è serio – commenta Giuseppe Adamoli, consigliere regionale del Partito Democratico -. Portare la provincia ad elezioni anticipate dopo dieci mesi dal voto non è serio; questi federalisti che appena possono scappano a Roma invece di lavorare duro dove vengono votati non mi convincono. È da irresponsabili anche per il costo che la provincia dovrà sostenere. Spero che gli elettori capiscano e comprendano chi è serio e chi no. Si apre uno scenario complesso, disegnare quale è prematuro però». Ancora più tranchant le parole del collega di Adamoli nel Pd in Regione, Stefano Tosi: «Assurdo e ridicolo tornare al voto dopo un anno – spiega -. Reagiremo duramente, Reguzzoni deve rendere conto della sua scelta».

 È sorpreso anche Gigi Farioli, concittadino di Reguzzoni nonché sindaco di Busto Arsizio: «Non ho avuto modo di parlarci ancora – commenta prudente, e quasi incredulo, chiedendo conferma -. Ho sempre avuto stima e considerazione nei confronti di Marco, e penso che se sarà eletto la nostra terra avrà un degno rappresentante a Roma. Guardo a questo punto con una certa preoccupazione al futuro della Provincia, ma sono certo che gli impegni assunti sotto l’amministrazione Reguzzoni anche nei confronti della nostra città saranno rispettati». Quando gli chiediamo se anche per lui non si prospettino candidature alle elezioni, Farioli si schermisce: «No, voci ne sono circolate, ma il mio pensiero l’ho espresso chiaramente. La mia Roma e la mia Milano si chiamano Busto Arsizio».

«Il direttore di Varesenews ed i politici di sinistra – commenta Francesco Enrico Speroni  – come Adamoli e Tosi, hanno criticato le dimissioni del presidente della provincia, Reguzzoni, perché così si dovrà votare in anticipo; chissà se manterranno lo stesso atteggiamento quando domani si dimetterà il sindaco Veltroni».                                                                                                                                                  

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Pubblicato il 11 Febbraio 2008
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