Bonifiche: l’opposizione in Regione chiede una commissione d’inchiesta
Firme compatte dall'opposizione, più Cé e Ferretto. Si vuole poter indagare su autorizzazioni, contributi, appalti e sistemi di controllo
È stata depositata venerdì 20 novembre in Consiglio regionale la richiesta di istituzione di una commissione d’inchiesta sulle bonifiche effettuate negli ultimi anni in Lombardia. La richiesta, già sottoscritta da 30 consiglieri, è stata oggi formalizzata al presidente del Consiglio regionale. Hanno firmato i consiglieri regionali di PD, Centro sinistra per la Lombardia, Sinistra Un’altra Lombardia, Verdi democratici, Italia dei Valori, Sinistra democratica, Rifondazione comunista, Comunisti italiani, Pensionati e i consiglieri del gruppo misto Alessandro Cè e Silvia Ferretto Clementi.
Il documento chiede che si costituisca una Commissione d’inchiesta avente ad oggetto le procedure autorizzative degli interventi, i sistemi di assegnazione dei contributi, le modalità di aggiudicazione dei lavori, i sistemi di controllo regionale demandati all’Arpa o ad altri soggetti.
La finalità è quella di verificare: la correttezza e trasparenza dell’attività dell’amministrazione regionale; il rispetto degli impegni oggetto di autorizzazione da parte degli esecutori delle bonifiche ed eventuali danni procurati alla Regione; l’efficienza ed efficacia dei sistemi di controllo dell’Agenzia regionale per l’Ambiente della Regione e degli altri enti preposti. Qualora se ne riscontrasse l’opportunità, la commissione dovrebbe sottoporre al Consiglio regionale eventuali modifiche dell’assetto normativo per rendere più certe e trasparenti le attività amministrative della Regione nella gestione delle procedure per le bonifiche.
“Su questa vicenda – dichiarano i consiglieri regionali Giuseppe Adamoli e Stefano Tosi – occorre che la Regione garantisca la massima chiarezza. E occorre farlo in una sede istituzionale precisa, com’è la commissione d’inchiesta, che al di là degli esiti dell’indagine della magistratura possa stabilire se esistono o sono esistiti malfunzionamenti delle procedure regionali relative alle bonifiche e se tutti gli enti preposti hanno agito al meglio. Quel che è certo è che non si può far finta che nulla sia successo”.
La commissione d’inchiesta è uno strumento previsto dall’articolo 19 dello Statuto d’autonomia della Regione, ed è istituita su richiesta motivata di un terzo dei componenti del Consiglio regionale.
Secondo quanto previsto dal Regolamento, l’Ufficio di presidenza, entro quindici giorni, verifica la presenza delle firme di almeno un terzo dei consiglieri e la chiara indicazione del tema di interesse regionale, dell’oggetto e della finalità. Quindi ne delibera l’istituzione, la composizione numerica e la durata.
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