Carta sconto, i benzinai evitano il “balzello” della telefonata
La nuova procedura per i pagamenti prevede che l'esercente sostenga un costo di 12 centesimi per ogni rifornimento, ma un vertice in Regione ha stoppato la sperimentazione
I benzinai hanno ottenuto una marcia indietro sulle nuove regole di applicazione della carta sconto. Il rischio? Una chiamata ogni rifornimento, 12 centesimi di costo, con un aggravio mensile fino a 400 euro, e l’erosione anche del 50% del margine netto del benzinaio. E’ contro questo balzello silenzioso nella carta sconto, che i benzinai di Varese e Como si sono mobiliati in queste settimane. Una «tassa sulla telefonata» che era stata paventata dalla Regione Lomabrdia nelle nuove disposizioni sull’uso della carta sconto, presentate in una brochure a fine ottobre durante un incontro tra le parti. A gennaio o febbraio, la Regione cambierà infatti alcune regole tecniche sull’utilizzo della carta.
In particolare, l’obiettivo del Pirellone è quello di bloccare i «furbetti del serbatoio» cioè quei cittadini che usano la carta anche per altre automobili oltre a quella segnalata con targa nella loro tessera. In questo modo creano un aggravio per le casse pubbliche. La soluzione studiata da Lombardia Informatica, la società che sta effettuando con la Regione la sperimentazione, prevede la sostituzione della carta sconto con la Carta servizi delle Regione Lombardia. Una tessera che però è nominativa e personale e non reca il numero di targa.
In particolare, l’obiettivo del Pirellone è quello di bloccare i «furbetti del serbatoio» cioè quei cittadini che usano la carta anche per altre automobili oltre a quella segnalata con targa nella loro tessera. In questo modo creano un aggravio per le casse pubbliche. La soluzione studiata da Lombardia Informatica, la società che sta effettuando con la Regione la sperimentazione, prevede la sostituzione della carta sconto con la Carta servizi delle Regione Lombardia. Una tessera che però è nominativa e personale e non reca il numero di targa.
Il benzinaio dunque dovrebbe inserire nel pos, a ogni rifornimento, la targa dell’auto della persona che sta pagando. Il cervellone del sistema centrale a Milano verifica se il titolare della carta servizi corrisponde al nome del proprietario della macchina e dà il via libera. Ma in questo modo è necessaria una telefonata per ogni rifornimento. «Il cambiamento è sostanziale – spiega Paolo Longo della Faib, la federazione dei benzinai – oggi noi facciamo solo una telefonata al giorno, a fine esercizio, per comunicare l’importo dei pagamenti effettuati con la carta sconto. Da domani invece modo dovremo fare decine di chiamate al giorno e trasformarci in poliziotti».
Secondo i dati forniti dagli esercenti, la nuova procedura tecnologica è un vero guaio. Oggi i benzinai guadagnano 4 centesimi per ogni litro fatto con la carta sconto. Se un cliente fa rifornimento per 10 euro, ci sono 28 centesimi di margine. Ma ben 12 centesimi svanirebbero con la telefonata. «E’ antieconomico – spiega Longo – e noi la rifiuteremo».
Una assemblea con i consiglieri regionali Luciana Ruffinelli della Lega Nord e Stefano Tosi del Pd aveva sollevato il problema la settimana scorsa. Luciana Ruffinelli ha avuto un vertice martedì con i dirigenti dell’assessorato al bilancio e l’assessore Romano Colozzi della Regione Lombardia.
La consigliera del carroccio ha annunciato che non ci sarà costo aggiuntivo in un comunicato ieri. E i benzinai commentano: «Ci hanno assicurati che il costo della telefonata non sarà riversato su di noi. E’ una vittoria del buon senso, altrimenti non avremmo più usato la carta sconto. Ma rimane un problema: vorremmo capire adesso chi sosterrà questo costo».
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