Continua a incantare la notte dei Mezarat
Grande successo della specialissima "notte bianca" organizzata quest'anno sabato 7 agosto, che ricorda le origini e la cultura - descritta anche da Dario Fo - del delizioso paese del lago Maggiore
Gli abitanti di Porto Valtravaglia si chiamavano mezarat: "mezzi topi".
Un nome che nasce dall’attività antica di Porto Valtravaglia dove la vetreria, principale risorsa del paese, aveva forni che dovevano rimanere in funzione ventiquattro ore su ventiquattro: e così la maggior parte dei suoi abitanti viveva e lavorava di notte, facendoli diventare dei "mezaràt", ovvero mezzo topo, cioè pipistrelli. Un nome reso famoso dagli scritti di Dario Fo, il nobel che proprio qui, sulle rive del lago, trascorse anni spensierati e a che a Porto Valtravaglia, o meglio ai suoi abitanti, ha dedicato un volume, intitolato appunto "Il paese dei mezaràt".
Oggi le cose sono cambiate, il paese non è più quello di una volta, Dario Fo non abita più qui ma, una volta all’anno, i mezaràt tornano ad aggirarsi pei i vicoli del paese: è quello che è avvenuto anche quest’anno, sabato 7 agosto, con una suggestiva e specialissima "notte bianca" sullo splendido paese sul lago Maggiore: qui le foto (di Franco Aresi) che testimoniano la nottata speciale, e il successo che hanno tributato all’edizione 2010.
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