Al liceo Ferraris si canta l’Ottocento
Il viaggio tra i laboratori musicali delle scuole parte dalla classe dello scientifico di Varese. Una trentina di studenti si prepara a cantare l'opera di Offenbach "Orfeo all'Inferno"
«La musica è la mia passione e far parte di un coro è davvero un’esperienza unica» « Quando sali sul palco e hai di fronte tanta gente ti tremano le gambe. Poi inizia la musica e tutto diventa naturale».
Sono alcuni commenti degli studenti del liceo Ferraris di Varese che hanno deciso di seguire il laboratorio di musica tenuto dal maestro Alessandro Cadario.
«Con la Riforma Moratti – spiega il docente – si è perso l’insegnamento di questa materia ed è un vero peccato. In un paese come il nostro non si può ignorare la cultura».
Da cinque anni, il Ferraris offre ai suoi studenti lezioni di musica e canto. Si tratta di un’esperienza che procede parallela a quella di teatro tenuta da Paolo Franzato. Insieme realizzano spettacoli dove musica e recitazione si mescolano. Come lo scorso anno che realizzarono "Orfeo ed Euridice" ottenendo un successo di consensi e critica. Anche per la fine di quest’anno, stanno ultimando le parti dell’Orfeo all’Inferno di Offenbach che rappresenteranno al teatro Santuccio di Varese i prossimi 11 e 12 maggio per poi approdare a Milano all’interno del LAIV, il progetto di musica nelle scuole finanziato dalla Fondazione Cariplo.
Dal primo anno all’ultimo, sono "pochi ma buoni" gli studenti che hanno scelto di impegnarsi nel canto: le lezioni spaziano dal pop al rock, dalla classica all’opera: « Il mio obiettivo – spiega Cadario – è quello di fornir loro gli strumenti per poter ascoltare. Noi non creiamo cantanti, ma estimatori, in grado di recepire questo linguaggio».
«È un’esperienza importante, una valvola di sfogo – commenta Nicholas – io sono molto introverso e ho trovato nella musica il mio modo di esprimere la mia personalità». « È bello stare insieme, divertirsi e condividere le emozioni – racconta Marta – Prima dello spettacolo ti sembra di morire dall’ansia… poi ti accorgi che sono tutti nelle tue condizioni».
Ogni mercoledì, Alessandro Cadario incontra i suoi ragazzi, circa una trentina di studenti dei cinque anni: « All’inizio non ero molto convinto della scelta musicale – ammette Fabio – poi ho imparato ad ascolatare», « Io suono il piano e sono entrata in questo gruppo per conoscere altri studenti – Rebecca – Siamo un bel gruppo anche se ancora non abbiamo fatto esperienze in giro per l’Italia»
È la mancanza di fondi e, a volte, occasioni un po’ impegnative, a ostacolare la voglia di esibirsi di questi ragazzi che per un soffio lo scorso anno hanno mancato una trasferta in Sicilia.
Parallelamente alle prove corali, in palestra altri studenti si cimentano nel minuetto e nella recitazione dell’Orfeo. I tempi stringono e le limature da fare sono ancora molte. Osservatore speciale, un gruppo di docenti ed ex docenti impegnati nei ritocchi dei dettagli come i vestiti, le scenografie. Una grande passione e molto volontariato per poter dare a questi ragazzi un’occasione unica: far vivere a scuola, un’emozione che segna la vita.
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