Cimberio, festa in trasferta a suon di triple
Varese passa a Casale (58-64) dopo un supplementare. Kangur segna il tiro pesante del 53-53 sulla sirena del 40', poi i tiri di Rannikko, Stipcevic e Diawara completano l'opera
Dal nostro inviato – Se il bello del basket emerge anche dopo una partita come quella tra Casale e Cimberio, allora vuol dire che lo sport dei canestri può sopravvivere a qualsiasi sventura. Varese torna a vincere in trasferta (58-64) e lo fa dopo un finale di emozione pura ma anche dopo quattro periodi regolamentari inguardabili dal punto di vista del gioco, in cui errori e brutture superano di gran lunga le cose positive. Il successo biancorosso, secondo lontano da casa in questa stagione, arriva al supplementare grazie a una scarica di canestri da tre punti firmati Rannikko-Stipcevic-Diawara; ma se tutto ciò si compie è grazie a un altro centro pesante realizzato da Kangur allo scadere (nella foto a lato) dei regolamentari quando tutto sembrava perduto. Un “centro” costruito con 3” sul cronometro, quando ai piemontesi bastava fare fallo per chiudere la partita: per questo gongola Recalcati («Era l’azione che avevamo costruito sulla lavagnetta») e si infuria giustamente Crespi («La partita era vinta. Mi prendo le responsabilità ma chi marcava Kangur aveva il dovere di fare fallo»).
Accennato al brutto gioco, la cosa più importante è naturalmente il fatto che la Cimberio ha fatto suoi i due punti, arrivati grazie all’impatto dei suoi titolari, ancora una volta. Stipcevic e Rannikko hanno infatti siglato alcune giocate decisive così come Kangur e Diawara, pure in difficoltà per metà partita. Dagli altri però sono arrivate le briciole e questa poca incisività di lunghi (appena sufficiente Talts, così e così Fajardo, disastroso Garri) e italiani rischia di costare caro. Capitolo a parte per Weeden che fa cose buone ma viene penalizzato dai falli, da qualche scelta azzardata e da un tecnico a 1’ dalla fine che sembrava aver condannato Varese al ko. Fischio peraltro contestato come molti altri: la terna arbitrale con in testa Facchini ha lasciato molto a desiderare e ha rischiato di decidere la serata.
COLPO D’OCCHIO – Bel pubblico nella “bomboniera” del PalaFerraris, sistemato per ospitare la Serie A per la prima stagione di sempre della Junior nella massima divisione. Solida anche la presenza varesina, sia a livello di tifosi da prime file (molti gli aderenti al consorzio) sia tra i popolari; in curva un nuovo gruppo ultras con lo striscione Arditi e gli ormai onnipresenti WS Casorate.
PALLA A DUE – La vigilia del match in casa Cimberio è stata caratterizzata da qualche problema alla spalla per Kangur che comunque è in quintetto; nessun problema per gli altri e così Recalcati affianca all’estone Rannikko, Weeden, Diawara e Talts. I padroni di casa non hanno Janning, infortunatosi alla mano in settimana, e schierano all’inizio Gentile, Chiotti, Hukic e i due Usa Temple e Shakur.
LA PARTITA – L’avvio della Cimberio è incoraggiante ma dura poco: una buona difesa permette di giocare meglio in attacco e al 5’ Crespi è costretto al timeout sul 10-5 biancorosso. Dopo una tripla di Weeden è Shakur a trascinare la Novipiù: la guardia americana segna a ripetizione e propizia un 9-0 di parziale che permette ai rossoblu di superare e chiudere la prima frazione sul 19-15.
La spinta della Novipiù prosegue dopo il primo intervallo con Gentile e Temple mentre la Cimberio continua a sparare a salve dal perimetro (2/8 a questo punto). Ci si mette anche qualche fischio un po’ casalingo e così il punteggio segnala anche il +12 fino ai primi 5 punti di Stipcevic. Varese si mette a zona (la userà molto spesso), si avvicina sul 29-24 ma dopo il terzo fallo di Rannikko torna lontano: l’intervallo arriva sul 36-28 con Talts che segna da sotto ma poi sbaglia due liberi a tempo scaduto.
Si ricomincia ancora con 4’ di errori e un solo tiro a segno, tripla di Stipcevic; tra i peggiori Garri, panchinato con rabbia da Recalcati durante il timeout. Alla prima azione ragionata (ribaltamento del fronte d’attacco), Weeden segna la bomba del 36-33 ma poco dopo Hukic fa lo stesso e ricaccia Varese indietro. Un passaggio di Weeden per la schacciata di Diawara regala un lampo di spettacolo in mezzo al deserto: si gioca malissimo tanto che Casale segna in 10’ appena 5 punti (2/16 al tiro) ma con Varese che non ne approfitta. La terza sirena chiude uno spezzone di gara indigeribile sul 41-37: altre partite (quelle normali) hanno questo punteggio a metà gara…
QUARTO PERIODO – Niente di storico, ma almeno si torna a giocare a basket: un canestro di Stipcevic e la bomba di Diawara dopo una palla rubata dal croato valgono il sorpasso biancorosso a inizio ultimo periodo. Crespi rimette Shakur e trova un canestro di Pierich dopo un regalo degli arbitri. Stipcevic si arrabbia e segna, Diawara trova un altro cesto da lontano e Varese è a +3 ma il capitano piemontese pareggia ancora. Recalcati toglie tutti i lunghi e va con Diawara-Kangur sotto canestro per dare più ritmo all’attacco. Sembra la mossa buona perché Varese allunga sulla bomba di Rannikko (47-50) ma la Novipiù ribalta la situazione con un libero di Stevic e un canestro da 3 di Temple. L’azione decisiva, in negativo, è firmata Weeden: stoppata subita e fallo di reazione punito con un tecnico (che peraltro non esiste) a 1’ dalla fine: Casale segna i liberi e respira sull’errore di Diawara preparandosi alla festa potendo ancora spendere falli senza mandare i biancorossi in lunetta. Ma sull’ultimo assalto con 3” da giocare Kangur fa il miracolo che manda la gara all’overtime: uscita dal blocco, ricezione e tripla con l’aiuto del tabellone per il 53-53.
SUPPLEMENTARE – Si ricomincia con due rimbalzi in attacco e due liberi di Pierich seguiti da una tripla di Rannikko (55-56). Assurdo il successivo fischio di Facchini, in coma etilico: spinta ai danni di Stipcevic su cui nessuno protesta ma l’arbitro vede un fallo del croato. Rok si rifà alla grandissima: prima segna con una penetrazione clamorosa e poi, dopo palla persa della Novipiù, mette una tripla epocale. Sul +6 segna anche Hukic da lontan ma è il canto del cigno di Casale perché Diawara trova una nuova conclusione da lontanissimo (58-64). E’ fatta perché Rok e Teemu gestiscono la palla in slalom e lasciano correre i secondi fino alla sirena liberatoria e alla festa dei tifosi in tribuna. La seconda lontano da casa dopo quella contro Roma, guardacaso la prossima avversaria a Masnago: dove è fondamentale continuare il trend vincente.
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