Posata la pietra virtuale della Nuova Brunella

Entro il 2016, la Fondazione Piatti annuncia che la palazzina tornerà a vivere, con diversi servizi pensati per aiutare e sostenere le famiglie fragili. Un'opera che chiederà il sostegno e la vicinanza dell'intera collettività


La Brunella riapre alla città e alla città, in particolare al quartiere, chiede sostegno e solidarietà.
Questa mattina, 15 maggio, in occasione della 20esima Giornata Internazionale della Famiglia, è stata posata una pietra “simbolica” per segnare l’avvio dei lavori di ristrutturazione dello stabile venduto dai frati ( “svenduto” come ha ricordato il direttore generale Michele Imperiali) alla Fondazione Piatti per realizzarne un centro destinato alla famiglia con fragilità.
Il progetto esecutivo è ormai pronto e sta per scadere il bando di assegnazione dei lavori che verranno affidati a giugno in modo poter avviare le attività sin dal 2016.

Alla cerimonia erano presente le istituzioni: dalla Regione con il direttore generale del Welfare Giovanni Daverio, all’Asl locale con il commissario Piergiorgio Berni, al Comune con l’assessore Sergio Ghiringhelli, a Fondazione Cariplo con l’avvocato Mascetti, alla Chiesa presente con Monsignor Franco Agnesi, il prevosto Donnini e l’attuale parroco della chiesa della Brunella Marco Casale che continua l’opera di aiuto agli emarginati con la mensa, le docce, il guardaroba e uno spazio di incontro pomeridiano. 

La Nuova Brunella, dunque, proseguirà nella sua opera di attenzione e aiuto a chi è più fragile: « Alle famiglie che non chiedono di essere sostituite ma chiedono sostegno per far crescere chi è fragile, disabile – ha commentato la presidente Cesarina Del Vecchio ( nella foto sotto)  –  Noi ci mettiamo in campo assicurando il nostro stile di efficienza ed efficacia. Sappiamo che ci viene attribuita una grande responsabilità perché dobbiamo far fruttare al meglio fondi pubblici e privati, ma siamo convinti che queste sono situazioni che appartengono a tutta la comunità e così ognuno deve sentirsi coinvolto. Noi continueremo a sollecitare attenzioni e contributi per poter proseguire in un’opera che non va considerata fatto privato».


I contributi saranno di natura economica: Fondazione Piatti ha acceso un mutuo per poter acquistare la palazzina che, nonostante il prezzo di grandissimo favore, è costata 1,5 milioni di euro. La Fondazione Cariplo ha recentemente premiato il progetto con 1,2 milioni di euro. Ci sono state altre donazioni per 400.000 euro: « Il costo dell’intero progetto ammonta a oltre 3 milioni di euro – spiega il direttore Imperiali – Noi metteremo in vendita la nostra sede di Biumo e speriamo di ricavarne 750.000 euro. In questo modo riusciremo a chiudere questo mutuo importante».

I lavori di sistemazione permetteranno di realizzare: al piano terra un centro di neuropsichiatria infantile dedicato ai bimbi ( una trentina), anche piccolissimi, con problemi di autismo; al primo piano si ricaveranno alloggi per una decina di giovani disabili per permettere loro un’esperienza di autonomia protetta; al secondo piano troverà spazio la Fondazione Piatti con Anffas Varese con il centro studi e formazione sulle disabilità intellettive e relazionali, oltre all’associazione sportiva ASA Varese; al terzo piano  si aprirà il centro per la famiglia, una sorta di sportello unico dove trovare risposte e supporti per le diverse problematiche dalla disabilità, alla non autosufficienza, alla povertà; infine al quarto piano rimarranno i servizi attuali di consultorio gestiti dalla Fondazione La Casa.

« Si tratta di un’esperienza che va nel segno delle linee programmatiche di Welfare di Regione Lombardia – ha commentato il direttore dell’assessorato lombardo Daverio –  dove istituzioni e terzo settore sinergicamente creano soluzioni flessibili per venire incontro al bisogno nuovo e diverso delle famiglie fragili. I servizi dinamici  sono il secondo pilastro di una politica che vede il pubblico supportato e integrato dal privato sociale».

Soddisfazione per la scelta di estinzione dello stabile è stata espressa da tutti, soprattutto per il carattere di servizio alla comunità più debole che ha sempre svolto la struttura dei frati: « Da 75 anni la Brunella accoglie gli emarginati – ha ricordato don Marco Casale, attuale parroco – è una realtà che contrasta quella che Papa Francesco definisce “la globalizzazione dell’indifferenza”. Siamo quindi contenti che l’intera struttura prosegua in questa direzione».  Nelle sue parole, un riferimento alle ipotesi della prima ora, che volevano la palazzina avviata a un futuro uso commerciale: « Nonostante io sia assessore al marketing e al commercio di Varese – ha concluso Sergio Ghiringhelli – mi ha reso felice la notizia che la Brunella, dove venivo da ragazzino, avrebbe continuato a svolgere la sua funzione al servizio della collettività». 

Redazione VareseNews
redazione@varesenews.it

Noi della redazione di VareseNews crediamo che una buona informazione contribuisca a migliorare la vita di tutti. Ogni giorno lavoriamo cercando di stimolare curiosità e spirito critico.

Pubblicato il 15 Maggio 2014
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.