Varese è salvezza con il tandem Pavoletti-Bettinelli,

Il ritorno dei playout con il Novara si chiude 2-2. Il bomber apre e chiude le marcature e scaccia i brividi dopo la doppietta di Gonzalez. La squadra ringrazia il mister a fine partita, ma la sua conferma non arriva

Ci ricorderemo a lungo di Leonardo Pavoletti. Il bomber che il Sassuolo ha incredibilmente lasciato in B per un’altra stagione ha trascinato di forza il Varese alla salvezza e anche nella sua ultima prova in maglia biancorossa è risultato decisivo. Seconda doppietta per il centravanti livornese in questi playout, due reti pesanti ad aprire e chiudere un tabellino che nello spazio di qualche minuto aveva regalato troppi brividi, per via della doppietta di Gonzalez. Ma a festeggiare questa sera, in un 13 giugno dolce quasi come quello di quattro anni fa (data del ritorno in B) non poteva essere che il Varese: più tonico, più caparbio, in generale più forte di un Novara che stasera ha fatto la sua partita ma partiva con un handicap troppo pesante per rimontare. Un Novara che soprattutto non aveva Pavoletti, angelo nel salire in cielo dopo appena 5′ e regalare l’1-0, diavolo nello sbucare in mischia e mettere alle spalle di Montipò il definitivo 2-2.
Nel mezzo una partita comunque bella, combattuta, vissuta: e forse se le due squadre avessero fatto più gare di questo tenore, avrebbero lasciato ad altri il cerino acceso dei playout. Pazienza, abbiamo prolungato di qualche giorno la stagione e a questo punto ne è valsa la pena, perché la prossima sarà la quinta consecutiva in Serie B. Un patrimonio da difendere una volta di più per lo sport cittadino e provinciale, meglio se con la grinta di queste ultime partite, magari con qualche brivido in meno. La ricetta da cui ripartire è la stessa, il cuoco pure e si chiama Stefano Bettinelli. Speriamo che gli spifferi arrivati dalla sala stampa – dove Ambrosetti ha difeso il suo ruolo e quello del mister da possibili sterzate – non lascia tranquillissimi in questo senso. Ma se la società prenderà decisioni diverse, dovrà spiegarle davvero a fondo.

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Varese – Novara 2-2 – Salvezza raggiunta 4 di 23

COLPO D’OCCHIO – Non c’è il pienone a Masnago, anche se almeno per lo spareggio-salvezza si valica quota 5.000 spettatori quasi senza contributo dei tifosi ospiti, appena 200 e subito molto critici verso i propri giocatori. Chi ci deve essere però c’è: i tanti che hanno affiancato la squadra in questi anni e pure in quest’ultima stagione balorda sono tutti al proprio posto.

CALCIO D’INIZIO – Non ci sono novità nell’undici del Varese: Bettinelli aveva atteso l’ultimo allenamento per decidere e poi ha optato per lo stesso schieramento utilizzato a Novara con Grillo e Cristiano sulla fascia mancina. Giacomo Gattuso, che ha sostituito Aglietti dopo l’andata, deve fare i conti con diversi infortuni compreso quello al portiere Kosicky, che lascia il posto al promettente Montipò. Piemontesi che cambiano anche modulo e si schierano con il 3-5-2: in difesa il giovanissimo Beye (classe ’95). Fuori Lazzari, contestato dai suoi tifosi all’andata, attacco affidato a Gonzalez e Manconi.

IL PRIMO TEMPO – Qualcuno non ha ancora fatto a tempo a sedersi in tribuna che già si deve alzare di scatto: al Varese bastano infatti 5′ per andare in vantaggio e a esultare è subito Pavoletti. Il bomber è sul filo del fuorigioco (timide proteste ospiti) quando Grillo cerca un tiro-cross da fuori area che si impenna su un difensore e spiove all’altezza del dischetto, da dove il centravanti è implacabile di testa.
Con questa situazione, per salvarsi, il Novara dovrebbe segnare ben quattro gol e allora ci prova subito: al 7′ un errore di Ely consente un cross dal fondo; Rigoni in area è tutto solo, tira a botta sicura ma incoccia incredibilmente la traversa. Scampato il pericolo è ancora Varese: il 18enne portiere Montipò (nome da segnarsi) è bravo all’11’ sulla miglior azione di Forte, che scappa a destra e cerca il tiro secco sul primo palo. Il suo compagno di reparto Pavoletti, intanto, è costretto a un continuo corpo a corpo ruvido con il rude Primavera Beye: a un certo punto si teme perché il centravanti resta a terra per una zuccata reciproca. Rientrerà con un turbante di garza durato non più di 5’…
Nel complesso il Varese controlla la situazione senza problemi particolari, tanto che nell’intervallo (nel frattempo primi cambi: Lazzari-Crescenzi per scelta tecnica e Di Roberto-Cristiano per infortunio di quest’ultimo) la serenità è palpabile tanto in campo quanto in tribuna per una strada verso la salvezza che pare in discesa.

LA RIPRESA – Già, pare, perchè alla minima distrazione sembra che il bel castello biancorosso costruito con tanta pazienza, pare crollare. Proprio mentre i tifosi ospiti stanno lasciando lo stadio inseguiti dal coro di scherno “Serie C!”, Gonzalez cambia il risultato sfruttando uno scontro fortuito tra Ely e Grillo sulla trequarti. L’argentino sigla l’1-1 all’8′ e appena 3′ dopo segna pure il vantaggio: questa volta la papera è di Bastianoni che sbaglia l’uscita forse ingannato da un refolo di vento. Grillo salva il primo tiro di Rigoni ma Gonzalez non sbaglia il secondo colpo.
Sono minuti di paura quelli successivi: al Novara servirebbero altri due gol ma la sbandata si fa sentire nella testa dei biancorossi che tuttavia provano a spingere e guadagnano una punizione con Zecchin sulla trequarti. Il fantasista però si ferisce, deve farsi medicare e lascia la battuta a Barberis: il tiro è basso, finisce in una foresta di gambe ma riesce a passare (errore di Perticole) e finire sui piedi del solito Pavoletti, abilissimo a sbucare davanti a Montipò per il 2-2 definitivo.
Un gol che è troppo per chiunque, figuriamoci per un Novara decimato e in crisi; i ragazzi di Gattuso provano ancora a spingere ma è chiaro che l’ultima mezz’ora serve solo a certificare la salvezza del Varese e l’addio alla B degli ospiti. E va proprio così, nonostante un tentativo di Faragò fuori di un soffio “controbilanciato” da due occasioni di Falcone e Di Roberto in pieno recupero respinte dal portiere.
Il tutto durante una festa sugli spalti, dove accanto a quello del Varese sono due i nomi più acclamati, quelli di Pavoletti e di Bettinelli. Il primo, giustamente, non lo rivedremo a luglio, per il secondo parlano i giocatori. La maglietta “Grazie Betti” che tutti indossano parla da sola, la società è pregata di evitare colpi di testa da qui in avanti.

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Pubblicato il 13 Giugno 2014
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