La “palazzina Liberty” rivede la luce
Era stata abbattuta un anno e mezzo fa, dopo un lungo dibattito. Doveva essere ricostruita uguale e adesso dal cantiere iniziano ad emergere forme e dettagli

A Gallarate ritorna visibile la “palazzina Liberty” di piazza San Lorenzo, rinata (nel senso di ricostruita da zero) dopo che l’edificio originario era stato abbattuto un anno e mezzo fa.
La palazzina risaliva a inizio Novecento, era stata costruita sull’isolato della “casa feudale” e affacciava sulla composita piazza San Lorenzo: fin dagli anni Trenta la piazza è divenuta uno spazio costantemente riplasmato da edifici moderni, a partire dalla costruzione della Casa del Balilla di Paolo Mezzanotte, oggi biblioteca, per arrivare al palazzo a torre di Mario Botta. Il progetto del proprietario della “palazzina Liberty” – su cui si è espresso anche il consiglio comunale nel 2010 – prevede la demolizione, la creazione di parcheggi sotterranei e la riedificazione della palazzina conforme all’originale.
La scelta di abbattere e ricostruire fu contestata da Legambiente (vedi qui) e da alcune forze politiche (Lega Nord, Socialisti e Sel, vedi per esempio qui) ma successivamente anche da alcune voci della cultura cittadina che si chiesero se Gallarate avesse bisogno «di una finta palazzina Liberty» (vedi qui), con un intervento che ricreava il passato senza assumersi la responsabilità di tutelarne l’autenticità o, all’opposto, di superarlo con nuove forme architettoniche della contemporaneità.
In ogni caso: a distanza di poco più di un anno e mezzo dall’avvio delle demolizioni (qui l’articolo del 2014), ora la “palazzina Liberty” – di proprietà di una immobiliare con radici locali – sta rivedendo la luce. È ancora un cantiere, ma s’iniziano a vedere le forme e anche le decorazioni della palazzina.
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