I cittadini azionisti che si pagano la centrale idroelettrica

Succede in Valcuvia dove fra qualche mese inizieranno i lavori per riattivare una vecchia struttura degli anno ’40

Varie

Energia pulita, a chilometri zero, e che ridà lustro alla lungimiranza degli antenati.

C’è tutto questo nel progetto di realizzazione di una mini centrale idroelettrica lungo il corso del torrente Rancina a Rancio Valcuvia.

Il progetto è stato portato avanti da Terredilago la Rete di Economia Solidale del Luinese e il Des (Distretto di economia solidale di Varese) e non a caso si chiama “Adotta una centrale”.

Oltre a produrre energia elettrica al 100% rinnovabile, consentirà di realizzare un percorso formativo sull’energia per i ragazzi delle scuole.

Gli studenti potranno così “camminare” lungo il tragitto che fa l’acqua, dall’opera di presa fino alla turbina, per capire come si trasforma l’energia e per imparare che l’energia più pulita è quella che non consumiamo, migliorando l’efficienza energetica e modificando i nostri stili di consumo.

Interessante la storia di questa micro-centrale: nel 1924 una donna, Giuseppina Velati, titolare dell’opificio Velati in Rancio Valcuvia pensò di produrre energia elettrica per i suoi macchinari utilizzando l’acqua del fiume Rancina che attraversa il paese; costruì quindi una centrale idroelettrica che fu poi dismessa negli anni ’40 dopo un’accesa diatriba con il podestà del Brinzio sul diritto di utilizzo dell’acqua.

Questo progetto è un esempio di azione dal basso: le comunità locali, sensibili ai problemi dell’ambiente e dell’uomo, cercano di avviare dei percorsi virtuosi per riappropriarsi del bene comune “energia” con gli strumenti dell’economia solidale.

La riattivazione della micro-centrale idroelettrica di Rancio Valcuvia viene infatti finanziata tramite l’azionariato popolare ovvero gruppi di cittadini aderiscono ad una cooperativa (Cooperativa Retenergie) per finanziare i lavori e per gestire la micro-centrale.

In questo modo diventano azionisti della micro-centrale per la produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile realizzando così anche un processo di “democratizzazione” del bene comune “energia”.

Si stima che i lavori possano iniziare nei primi mesi del 2016.

Questo progetto partecipa alla Marcia Globale per il Clima che si terrà il 29 novembre 2015 a Germignaga ed in tutto il mondo per chiedere ai capi di stato e di governo, che si riuniranno il 30 Novembre a Parigi per la Conferenza Mondiale per il Clima (COP21), di impegnarsi a raggiungere il 100% di energie pulite e entro il 2050

Andrea Camurani
andrea.camurani@varesenews.it

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Pubblicato il 12 Novembre 2015
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