Schiume nel naviglio, due settimane di segnalazioni
Tante le fotografie che ritraggono l'alone bianco che compare all'altezza dello scarico del depuratore dell'Arno. Giusto al confine tra Varese e Milano

Nei giorni in cui si parla molto della siccità, torna alla ribalta un problema che si trascina da tempo: il fenomeno delle schiume – bianche di colore, “dense” in superficie – che si formano nel Canale Industriale (che poco più avanti diventa Naviglio Grande) all’altezza del depuratore di Sant’Antonino. Già la scorsa estate si tornò a parlare di un problema mai veramente scomparso, di cui ora si discute dopo che – nelle ultime settimane – è tornato visibile a molti.
«Il fenomeno è in questi tempi più evidente del solito a causa della riduzione delle acque del Canale Industriale che poco a valle diventa il tanto decantato Naviglio Grande di Milano» dice Claudio Fumagalli, dell’Associazione Pescatori di Lonate, gli appassionati di lenza e amo che sono anche importanti “vedette” sul territorio, attente alla qualità delle acque. «Normalmente scorrono da 90 a 110 metri cubi d’acqua al secondo, ora molti meno: nell’alveo del canale c’è un metro in meno di acqua»
È di una decina di giorni fa la prima di una serie di segnalazioni che si sono moltiplicate nell’ultima settimana: perché nelle acque del canale – forse complice anche la scarsa portata – è ben evidente la scia di schiume bianche e dense che “compare” evidente proprio all’altezza dello scarico del Depuratore che pulisce le acque del torrente Arno, impianto che fu al centro anche di un processo ma che è stato “assolto” in passato. Il torrente un tempo inquinatissimo ha man mano negli ultimi quindici anni riguadagnato acque più pulite, persino abitate da fauna ittica e anfibi (vedi qui, ma anche qui). Eppure, alla “foce” dell’Arno la situazione non sembra delle migliori: a luglio scorso la società di gestione del depuratore ipotizzò che il problema fosse causato dalla siccità e dalle successive, violente piogge temporalesche.

Le foto di sabato mostrano una situazione ancora problematica. Ma forse più impressionante è un altro scatto (di Francesco Gritta, altra “sentinella” delle acque), risalente a qualche giorno prima: è la vista dall’alto del punto in cui si forma l’alone di schiuma destinato a rimanere nelle acque del canale, appunto tra Sant’Antonino di Lonate (a monte) e Nosate (a valle). Confine tra acque pulite e schiume, ma anche confine amministrativo: «Questo è un delitto perfetto» dice Claudio Fumagalli. Perché? Perchè quel confine amministrativo – tra Milano e Varese – rischia di rivelarsi un ostacolo per arrivare a un intervento serio. «Il depuratore è in territorio di Varese, ma lo scarico è nell’ex Provincia di Milano, oggi Città Metropolitana». Provincia di Varese ha ricevuto effettivamente segnalazioni da parte della stessa società di gestione del depuratore (Prealpi Servizi), ma la competenza ora è di Arpa e della Città Metropolitana di Milano.
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