Quanto sei moderna Medea

L'attrice Barbara de Rossi, al termine della rappresentazione, ha voluto sollecitare la città al sostegno dell'iniziativa benefica di un punto di raccolta di cibo per i cittadini bisognosi

Avarie

Medea“, tragedia greca di Euripide, – andata in scena ieri al Teatro Apollonio con Barbara De Rossi nelle vesti di Medea e con Francesco Brachetti nella doppia veste di regista e attore nei panni di Giasone -, ci racconta della difficoltà di farsi accettare come donna, e di non farsi implodere dal solo ruolo di accudimento e di madre. Da cui il figlicidio che segue l’essere stata abbandonata da Giasone per un miglior partito: Glauce, principessa di Corinto e figlia del re Creonte.

Il figlicidio, che fa di questa tragedia, qualcosa del tutto attuale.

Colpisce Medea nella versione di Jean Anouilh, soprattutto per il suo linguaggio autentico e simbolico allo stesso tempo. La parola che “lava” che purifica e che risuona su un palco adornato dai simboli degli elementi: acqua e fuoco. La stessa acqua che porta saggezza e scatena l’espressione scenica diventerà malvagia dopo l´invocazione al mondo delle tenebre e delle bestie da parte di Medea.

Un fuoco di passione invade Medea, non solo per l´amato Giasone ma per tutto ciò che la tocca profondamente come donna e come madre. Un ruolo importante e sfaccettato interpretato da Barbara de Rossi con forza e garbo allo stesso tempo. Intenso il dialogo tra gli amanti, quasi rispettoso delle proprie scelte e a volte durissimo e spietato. Francesco Branchetti, con il doppio ruolo di regista e interprete, si lancia nella disperata impresa di commiserazione di Medea e vuole, come ultimo dono, risparmiarle la vita. Ma la totalità della passione non ammette riserve e Medea compie fino all´ultimo il disegno di potere che aveva, da sempre, unito la coppia.

Notevole l´interpretazione della nutrice, Tatiana Winteler, che affianca la sua padrona come una madre benevole e comprensiva, nonostante la tempesta di passione e di potere che invade tutta la tragedia. “Sii te stessa Medea”.

Il finale resta oscuro, nell’ombra e di significato incerto: Medea viene ‘bruciata’ dal fuoco, dopo l’ultimo dialogo con Giasone? La scelta, allo spettatore, che vede la tragedia chiudersi con Giasone che farnetica sulle necessità di dare un nuovo ordine a Corinto, ma sullo sfondo, alla sinistra del palco, una immagine indefinita, proiettata, ritrae un uomo che grida il suo dolore….. Finale diverso dall’originale, in cui Medea “leonessa, non donna”, sale sul carro del sole per volare verso Atene, con il coro che afferma dell’imprevedibilità della vita umana.

L´attrice Barbara de Rossi, al termine della rappresentazione, ha voluto sollecitare la città di Varese al sostegno dell’iniziativa benefica di un punto di raccolta di cibo per i cittadini bisognosi; dimostrando ancora una volta il suo impegno continuo nel sociale.

(Silvano De Prospo)

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 17 Aprile 2016
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