Un laboratorio per “imparare ad imparare”
Per il bilancio partecipato 2016 Parole Insieme chiede di sostenere un progetto per aiutare i ragazzi ad acquisire un metodo di studio
Da sette anni Gallarate vanta uno spazio dedicato ad aiutare e affiancare bambini e ragazzi con disturbi specifici ma anche – semplicemente- che hanno bisogno di un aiuto per affrontare la scuola e per sviluppare le proprie competenze. È Parole Insieme,uno spazio dove lavorano una ventina di giovani specialisti e professionisti: Parole Insieme propone anche un progetto nell’ambito dell’edizione 2016 di #gallaratesceglie, il bilancio partecipato di Gallarate. “Imparare ad imparare” è il titolo del progetto, che vuole mettere a disposizione dei ragazzi laboratori specifici per il metodo di studio.
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«Parole Insieme è nato nel 2009, per lavorare con ragazzi con disturbo specifico, in collaborazione con gli insegnanti ma con una modalità nuova, che aiuti i ragazzi anche ad acquisire competenze» spiega Daniele Somenzi, primo animatore di questo spazio che è ospitato all’interno della palazzina degli uffici dell’ex fabbrica Bellora, in via Leonardo Da Vinci. Partita da un pugno di giovani laureati, grazie alla passione e alla cura nel seguire i ragazzi (in particolare con distubri specifici, come dislessia, disgrafia e discalculia), Parole Insieme oggi impegna sette professionisti a tempo pieno e una quindicina di altri collaboratori e segue 204 ragazzi complessivamente, per metà circa da Gallarate, l’altra metà dai Comuni dei dintorni (ma alcuni vengono anche da Saronno, dalla piemontese Oleggio, dalla zona del Medio Verbano). I ragazzi sono seguiti individualmente o in piccoli gruppi da tre. «E cerchiamo sempre di lavorare con la scuola e con gli specialisti, facendo delle relazioni uno dei punti di forza».
«Insieme al Comune avevamo elaborato un progetto, che è durato due anni – fino ad un paio di anni fa – ma poi si è interrotto per mancanza di fondi: prevedeva di aiutate i ragazzi a sviluppare le proprie competenze, non solo a fare i compiti a casa ma a imparare un metodo di studio». Sulla scorta di questo progetto ora presentano la proposta “Imparare ad imparare”, che punta a far sì che ragazzi e ragazze possano «imparare un metodo per essere poi anche autonomi», sintetizza Alice Regalia, psicologa di Parole Insieme. «Spesso a scuola si fa tanta didattica ma si lavora poco sul metodo: serve fare strategia e costruire un ordine su cui lavorare, anche imparare a gestire il tempo».
Parole Insieme punta molto anche all’utilizzo delle nuove tecnologie che – più che in altri contesti – sono uno strumento fondamentale del progetto presentato per #gallaratesceglie: «S’impara ad usare programmi e software gratuiti, che i ragazzi possono poi scaricare e utilizzare anche a casa» spiega ancora Daniele Giamundo, altro collaboratore di Parole Insieme. Insomma: costruire anche qui autonomia, dal metodo ai contenuti. Nello specifico si tratta di software per creare mappe, per creare e modificare pdf, oltre a “Leggi per me”, il programma che consente al computer di leggere file pdf, per i ragazzi che hanno problemi di dislessia.
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