Tra ansia e speranza: al via il concorso per infermieri

Da mercoledì 28 settembre, l'Asst Sette Laghi inizierà a valutare gli oltre 3000 iscritti al concorso indetto per assumere tre lavoratori. La valutazione del presidente dell'Ipasvi Aurelio Filippini

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Sono oltre 3000. Iscritti a un concorso che assegna tre assunzioni da infermiere nell’ASST Sette Laghi di Varese. Prenderà il via domani, mercoledì 28 settembre, il test di valutazione che riguarderà neo laureati e professionisti di “lungo corso”. Tutti a caccia di un posto in ospedale: « L’azienda ospedaliera rimane sempre l’obiettivo preferito di buona parte degli infermieri – commenta Aurelio Filippini, Presidente del Collegio Ipasvi di Varese – Il posto fisso, la retribuzione migliore di altri ambiti, una formazione accademica costruita soprattutto nelle corsie degli ospedali fanno oggi propendere per questa scelta. Si sta cercando di far fare agli studenti esperienze di medicina del territorio, ma, attualmente, l’infermiere ospedaliero rimane la figura centrale dell’immaginario collettivo».

Due giorni di test all’Ata Hotel, suddivisi in gruppi, gestiti dal personale dell’ospedale: « Gli orali inizieranno già il 4 ottobre e i tempi sono strettissimi. Ci sarà poi una prova  pratica – spiega Filippini – In questi giorni, girando per le corsie, ho parlato con molti candidati che sono in fibrillazione. C’è tensione e speranza: alcuni di loro lavorano da tre anni con contratti a tempo e sperano di stabilizzarsi rimanendo nello stesso reparto. Poi ci sono i neo laureati. Tutti si stanno impegnando molto».

Al di là dei dottori usciti dal corso dell’Università dell’Insubria, la maggior parte degli iscritti al concorso arrivano da altre province e regioni: « Il problema nasce dal blocco delle assunzioni in molte regioni – commenta il presidente dell’Ipasvi – Sembra che si voglia modificare la situazione e riaprire posizioni anche in altre parti d’Italia. Per ora, tutti si concentrano nei concorsi che vengono promossi in Lombardia ( a Gallarate c’erano 6000 iscritti e al Niguarda 12.000) per entrare nel sistema e poi chiedere la mobilità».

Il concorso, che costerà alle casse dell’ASST 21.000 euro, metterà a dura prova la macchina organizzativa dove è impiegato buona parte del personale tecnico amministrativo aziendale: « Credo che, quando la riforma della sanità diventerà operativa, la figura dell’infermiere del territorio e quello di famiglia potranno calamitare molte attenzioni perché è decisamente più qualificante dato che lavora in autonomia. È un percorso lento, dalle grandi potenzialità. Per il momento, però, siamo ancora “ospedale centrici” ».

Appuntamento a domani:  le speranze affidate a un test.

Alessandra Toni
alessandra.toni@varesenews.it

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Pubblicato il 27 Settembre 2016
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