Busto ricorda le sofferenze dei giuliani e dalmati
Cerimonia in piazza don Emerico Ceci nel quartiere che ospitò migliaia di persone in fuga dalla repressione del regime jugoslavo durante e dopo la seconda Guerra Mondiale

Busto Arsizio ha ricordato questa mattina, venerdì, i martiri delle Foibe e le migliaia di giuliani e dalmati che furono costretti a lasciare le loro terre di Istria e Dalmazia a causa della persecuzione attuata dal regime jugoslavo proprio lì dove tanti di loro vennero accolti negli anni del grande esodo, i palazzi del villaggio Giuliani e Dalmati di Borsano.
Molte le autorità presenti in piazza don Emerico Ceci, davanti alla statua di San Biagio, a partire dal sindaco Emanuele Antonelli, il Prefetto di Varese Giorgio Zanzi, il presidente del consiglio comunale Valerio Mariani, la senatrice Laura Bignami insieme al marito (ex-consigliere comunale) Giampaolo Sablich, gli assessori Miriam Arabini e Max Rogora e il parroco di Borsano.

Poche e sentite parole sotto una pioggia gelata mista a neve hanno ravvivato il ricordo di quanti persero la vita nelle cavità carsiche di quelle terre contese tra due popoli che non seppero convivere in pace, fianco a fianco: «Siamo qui a ricordare una delle pagine più cupe della nostra storia, per lungo tempo rimasta avvolta nel silenzio – ha detto il sindaco – Borsano e Busto Arsizio seppero accogliere come fece don Emerico Ceci, insegnante di origini istriane che si prodigò moltissimo per questi italiani».
Oggi quei palazzi non ospitano più solo istriani e dalmati, molti sono morti ma qualcuno ci vive ancora e questa mattina ha sfidato il freddo e la neve per essere presente fisicamente a ricordare, tra queste c’era anche Bruna Paoli (leggi la sua storia) che vive in questi palazzi da 50 anni.
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