Vuoi la documentazione per conoscere il progetto? Paga le fotocopie. E’ questa la sostanza della risposta che si è vista recapitare Francesco Chiaravallotti, consigliere di minoranza ad Albizzate, alla sua richiesta inoltrata agli uffici comunali, finalizzata a prendere visione del progetto dei lavori attualmente in corso nella frazione di Valdarno, per il rifacimento di una linea idrica. L’esponente del gruppo "Insieme per Albizzate e Valdarno" ha presentato la sua domanda secondo la procedura. Dopo un mese ha ricevuto dal comune la risposta con la richiesta di un versamento di 41.600 lire, "a titolo di rimborso spese per la riproduzione fotostatica della documentazione". Chiaravallotti è rimasto allibito di tale pretesa: ha sempre saputo che è un suo diritto di cittadino avere accesso ai documenti del comune, per informarsi delle varie iniziative, e poi come consigliere comunale gli spetta di essere messo nelle condizioni di svolgere il suo mandato. Quindi si è rivolto al Prefetto, interrogandolo sulla legittimità della pretesa e chiedendogli di intervenire per consentirgli il suo ruolo di consigliere. E’ questa l’ennesima battaglia che Chiaravallotti si vede costretto a combattere contro l’amministrazione leghista di Enrico Taddei. Con la sua richiesta voleva informarsi sul rinnovo della condotta idrica domestica in cantiere nella frazione, lavoro che comprende anche la realizzazione di una nuova tubazione per collegare il pozzo delle Cerelle, orami da parecchi anni inutilizzato perché inquinato dal freon, con la ditta Lamberti, per consumare l’acqua per usi industriali. "Si tratta di un appalto rilevante, per una spesa di oltre 300 milioni, e poiché secondo la nuova legge opere del genere sono deliberate dalla giunta e non passano in consiglio comunale, avrei voluto rendermi conto di tante cose. Innanzitutto vorrei conoscere se l’azienda interessata contribuisce alle spese e poi in che misura le verrà fatta pagare l’acqua", spiega l’esponente dell’opposizione, che si fa portavoce delle lamentele dei residenti di Valdarno. "I lavori -dice- secondo l’avviso dovevano iniziare il 18 ottobre e terminare il 31 dello stesso mese. Sono invece partiti verso il 10 dicembre e tuttora sono in corso, con grossi disagi per la viabilità dell’abitato. Nessuno ci ha informati del ritardo, come nessuno ci informa in tempo utile quando devono chiudere l’acqua a causa dei lavori, cosa che si è ripetuta spesso. Almeno ciascuno potrebbe rifornirsi ed affrontare la giornata con i rubinetti asciutti, senza grossi disagi." "Questo modo di agire della giunta leghista – protesta Chiaravallotti- è totale mancanza di rispetto verso i residenti della frazione. Non esiste democrazia, né trasparenza nelle attività amministrative." |
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