Rifiuti, bollette pazze

Primi conti sulla tariffa rifiuti: risultati molto divergenti tra loro. I cedolini sbagliati provocano un esposto alla Guardia di Finanza

Confusione e incertezza. L’arrivo delle bollette sui rifiuti relative al primo semestre 2000, ha creato un clima da fiato sospeso. Commercianti e artigiani stanno a guardare, ma denunciano la poca chiarezza delle fatture. I conti stanno arrivando in questi giorni alle famiglie e alle attività cassanesi. I risultati sono contrastanti: qualcuno spenderà di meno rispetto allo scorso anno, qualcuno lo stesso e altri molto di più. 

"Ci sono tariffe altissime ingiustificate e altre corrette – spiega Cosimo Mottura, responsabile dell’Uac (Unione Attività Cassanesi) -. La verità é che non riusciamo a capire cosa stia succedendo, pertanto aspettiamo di analizzare tutte le fatture. Posso dire però di aver visto, con certezza, un negozio di frutta e verdura passare da una tassa di 520mila lire all’anno, a una tariffa di 1milione 632mila lire in sei mesi". Critici anche gli artigiani. "E’ un caos totale – spiega Ambrogio Innocenti, fiduciario di Gallarate dell’Associazione Artigiani – anche se attendiamo che arrivino tutte le bollette. I risultati sono poco comprensibili. Siamo preoccupati".
Il calcolo si riferisce al primo semestre 2000. Comprende metà della parte fissa annuale della tariffa, metà della parte annuale variabile calcolata con il metodo presuntivo e metà del contributo annuale alla Provincia.

La composizione delle bollette ha anche provocato una decisa reazione del comitato "Rifiutiamoci", che da mesi contrasta il metodo con cui è stato applicato il Decreto Ronchi. Il sodalizio ha presentato un esposto alla Procura della repubblica i cui contenuti non sono stati resi noti.
E’ noto invece il modulo che i "ribelli" cassanesi hanno chiesto ai cittadini di compilare e consegnare alla Guardia di Finanza. Sotto accusa é la composizione della fattura inviata a casa. La denuncia riguarda sei punti tra cui questi:
sulla fattura mancano i dati identificativi di chi ha emesso il documento; il periodo di fatturazione é sbagliato; sia sulla fattura che sul bollettino non è riportata la causale del versamento; il numero riportato sulla fattura e sul bollettino postale non sempre corrisponde al numero che è impresso sulla Carta dei Servizi Ambientali. Ai cittadini non resta che attaccarsi ai telefoni e chiedere informazioni alla Assc, anche se l’assenza del presidente Simone Tornaghi, come ci riferiscono dal centralino, non consente ulteriori spiegazioni almeno fino a mercoledì prossimo.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 15 Gennaio 2001
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