Varese festeggia la liberazione
Corteo ufficiale e rievocazione al teatro Impero. Enzo La Forgia (istituto resistenza): "Nessuna equiparazione tra fascismo e Resistenza"
"L’estate del 1945 fu una bella estate. Finalmente si poteva andare dove si voleva". Con questa frase semplice e minimale di Vittorio Foa, Enzo La Forgia, relatore dell’Istituto storico varesino per la resistenza, ha aperto la giornata di celebrazioni del 25 aprile. Una giornata plumbea, segnata da una pioggia fine e insistente ha accompagnato il corteo che ha sfilato nella mattina tra le vie di Varese. Poi il ritrovo al teatro Impero, il saluto del sindaco Aldo Fumagalli, del rappresentante dell’Anpi varesina Mario Panza, e infine le parole del professor La Forgia.
Dalla piazza al teatro, come ogni anno, e ogni volta con la stessa volontà: ricordare le origini della nostra democrazia. Dopo la messa nella basilica di S.Vittore, c’é stato l’omaggio al sacrario dei caduti dell’Arco Mera, in Corso Matteotti. Presenti tutti i rappresentanti delle forze dell’ordine, il prefetto Guido Nardone, il sindaco, le associazioni partigiane, quelle dei reduci e combattenti.
Nel corteo cittadine e cittadini. Qualche bandiera dei partiti della sinistra. Al suono della banda la manifestazione é proseguita fino al monumento all’ottobre di sangue in largo Resistenza e infine in piazza Repubblica, dove il saluto al monumenti ai caduti é stato affidato al sindaco di Varese.
Mario Panza, dell’Associazione nazionale partigiani d’Italia, ha introdotto i lavori della mattinata al teatro Impero. La riproduzione della memoria é stata affidata a Enzo la Forgia. Il rappresentante dell’isitituto della resistenza di Varese ha ricordato le parole del presidente Ciampi a Cefalonia e il clima che ha portato l’Italia, divisa e lacerata, a scegliere due campi diversi per la prosecuzione della guerra. Da una parte la Resistenza, dall’altra il nazifascismo. "Capimmo che il conflitto non era più tra stati, ma tra principi, valori". Da una parte la voglia di libertà, dall’altra un sentimento totalitario cieco. "Non é possibile una equiparazione tra quelle due italie" ha detto La Forgia.
La giornata é proseguita con la consegna dei premi agli alunni della scuole comunali, i più giovani in sala in questa giornata di festa nazionale. L’appuntamento più atteso é forse quello di Milano. Varese si é svegliata comunque con i drappi tricolori appesi distrattamente nel centro cittadino. Come spesso capita il 25 aprile della cittadina non é segnata da grandissima partecipazione popolare, ma una certa presenza di cittadini consapevoli non manca mai. Buon segno. E a qualcuno veniva in mente il 25 aprile del 1994, una data a suo modo importante.
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