Inaugurata la “Piaza dul Lavatoi”

Rinasce con una precisa ristrutturazione una parte di storia nel cuore del paese, trasformando un parcheggio in un luogo di ritrovo e di svago

Si chiama "Piazza del Lavatoio", ma è stata "volutamente" intitolata anche nel dialetto del paese "Piaza dul Lavatoi", perché è uno spazio che come luogo di ritrovo e di lavoro non nasce oggi, con la sua inaugurazione in una veste rinnovata che da parcheggio l’ha trasformato in piazza, bensì all’inizio del Novecento. In un periodo, dunque, in cui la parlata fernese era ancora strettamente legata al dialetto. E la "Piaza dul Lavatoi" che si apre sulla via Mazzini a Ferno, a ridosso del centro storico, è un angolo di storia, cultura, tradizione locale che l’Amministrazione Comunale ha voluto privilegiare e preservare, soprattutto in un momento in cui il paese e quanto lo circonda stanno subendo dal punto di vista territoriale profonde trasformazioni.

L’inaugurazione della piazza, avvenuta alla presenza del Sindaco di Ferno Claudia Colombo, dell’assessore ai Lavori Pubblici Piergiulio Gelosa, dell’assessore alla Cultura Mauro Cerutti e del parroco di Ferno don Reginaldo Morlacchi, che ha benedetto la piazza e chi ha partecipato all’inaugurazione, non è stata dunque solo un momento importante di riqualificazione e riappropriazione da parte dei cittadini di uno spazio comune e vivibile, ma soprattutto un momento di festa del ricordo. Nel suo discorso, il Sindaco di Ferno ha infatti citato i racconti fatti da alcuni anziani del paese, che hanno aiutato a tracciare una storia di com’era la piazza quando ospitava veramente il lavatoio, a che cosa serviva, come si è trasformata nel tempo.

La realizzazione della piazza si deve a Carlo Castiglioni, che fu sindaco a Ferno alla fine dell’Ottocento e che lasciò tracce ancora vive e presenti del suo impegno sociale e culturale nel paese fino alla sua morte, avvenuta nel 1909: la scuola materna, la costituzione del primo corpo musicale, la dotazione per il paese di fognatura, acqua potabile, luce e elettrica e di pubblici lavatoi. Di lavatoi, infatti, se ne ricordano due: uno nella piazza inaugurata dopo la ristrutturazione, l’altro dove oggi sorgono le scuole elementari. Funzionarono, si ricorda, almeno fino agli Anni Trenta, quando l’acqua potabile arrivò più o meno in tutte le case.

L’edificio che dà su via Mazzini è stato ristrutturato rispettando per quanto possibile alcuni particolari architettonici tipici, dal tetto alle grandi finestre: in quell’edificio, all’inizio del secolo, si trovavano le tre vasche – che gli anziani ricordano di acqua "azzurrissima" – dove le donne, soprattutto al sabato pomeriggio, lavavano i panni: in una vasca si insaponava, nell’altra si lasciava in ammollo, nella terza si sciacquava. L’acqua arrivava continuamente da un pozzo, e poi si disperdeva. All’esterno della costruzione si trovava una pompetta dalla quale chiunque poteva prelevare acqua potabile da portare a casa: per lavare, se disponeva di una vasca idonea, ma anche per abbeverare persone o animali.

La piazza ospitò anche l’Agricola, in tempi più recenti, quando il lavatoio non veniva pressoché più utilizzato. Sulla piazza dunque si trebbiava.

Dagli Anni Sessanta circa, la piazza era utilizzata principalmente come parcheggio, e ospitava parte del mercato settimanale del mercoledì: ora torna a essere luogo di socializzazione. Da parte loro gli Amministratori fernesi hanno invitato tutti al rispetto per "un pezzo della storia di Ferno". Un invito arrivato sia dal Sindaco Colombo sia dall’assessore ai Lavori Pubblici Gelosa, e che sicuramente ha risentito dei gravi atti di vandalismo avvenuti in questi ultimi giorni: muri imbrattati – l’ultimo atto anche la scorsa notte, a poche ore dall’inaugurazione ufficiale – ma anche fiori strappati dalle aiuole. "Oggi – ha detto il Sindaco Claudia Colombo – questa piazza ritrova una vivibilità, oggi ritorna a essere luogo di incontro, luogo per tutti. Vi chiedo dal profondo del cuore di rispettarla e aiutare a rispettarla, non per un discorso puramente economico, ma per un preciso dovere morale. La "Piaza dul Lavatoi" fa parte di noi, fa parte della vita e dell’impegno dei nostri nonni, del lavoro dei nostri padri, della storia del nostro paese. E oggi entra a far parte totalmente della vita comune e sociale di tutti noi, nativi e non nativi di Ferno, ma che costituiamo il perno vitale del paese. Oggi entra come patrimonio ridonato alle nuove generazioni. Rispettare questo spazio, viverlo intensamente senza deturparlo non è un atto dovuto a chi l’ha rimesso a nuovo: è simbolo del rispetto per una storia senza la quale noi non saremmo qui a festeggiare. E non solo oggi".

Al centro della piazza è stato realizzato un giardinetto con alcune panchine, per permettere appunto la sosta e momenti di aggregazione. E sorge la fontana. Questa, che non esisteva all’inizio del secolo, ha un significato principalmente simbolico ed è il "filo conduttore" dell’intervento, studiata e realizzata con particolari rubinetti che riconducono, appunto, al "lavatoio".

L’immobile è affidato tramite convenzione ad associazioni presenti a Ferno, tra cui l’Associazione Alpini, che si dovranno occupare anche della manutenzione e della gestione del verde e della piazza in generale. La struttura conoscerà naturalmente anche momenti di utilizzo pubblico.

Per l’occasione, è stato realizzato uno speciale annullo filatelico a ricordo dell’inaugurazione, che sarà disponibile per sessanta giorni alle Poste di Busto Arsizio.

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Pubblicato il 03 Giugno 2001
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