"Le motivazioni che portarono tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo alla nascita ed al successo delle strade ferrate e della rete tranviaria in provincia di Varese possono essere ascritte essenzialmente a due categorie: l’una di tipo economico e l’altra di tipo militare." Sono queste le parole con cui prende avvio il libro "La ferrovia della Valmorea" presentato stamattina nella sala-convegni della Provincia. Alla presenza di un folto pubblico, ha subito preso la parola il Presidente della Provincia Massimo Ferrario, il quale ha ricordato come abitante di Castellanza la vecchia stazione con la linea ferroviaria in disuso ma soprattutto ha voluto portare l’attenzione sull’importanza di un’opera divulgativa di tal genere a supporto del ripristino della vecchia rete ferroviaria. Nata agli inizi del secolo scorso, grazie al notevole sviluppo industriale della vallata dell’Olona e legata proprio ai sogni economici degli uomini della fine del XIX secolo, la vecchia ferrovia della Valmorea ha subito chiuso il suo tratto internazionale per ragioni strettamente politiche per arrivare alla chiusura definitiva nel 1966. Il territorio varesino ha così perso non solo un pezzo della sua storia ma anche un importante veicolo turistico. Infatti in una provincia che sta sempre più scoprendo e rivalutando questa sua vocazione, non poteva mancare questo pezzo del puzzle. E’ proprio da questo che lo scorso 26 febbraio è stato firmato il Protocollo d’Intesa che porterà al totale ripristino del tratto ferroviario Mendrisio-Castellanza ed è da questo progetto che nasce il libro curato dall’Architetto Cinzia Robbiati, che già più volte ha collaborato con la Provincia. Proprio la curatrice del testo ha spiegato l’importanza di parlare dei comuni attraversati dalla ferrovia e della loro bellezza artistica, culturale e ambientale. Per girare il filmato che, insieme al CD Rom, completa l’opera divulgativa sulla ferrovia della Valmorea, i sindaci dei paesi si sono movimentati per offrire il meglio di loro: così a Gurone sono stati rimessi in funzione gli antichi mulini a ruota testimonianza di un passato abbastanza lontano. Non poteva mancare neppure il CD per raccontare la storia dell’antico trenino a vapore; quest’opera, illustrata dettagliatamente dalla sua curatrice, si presenta come un lavoro adatto a presentare ai giovani, con un linguaggio a loro congeniale, la bellezza della Valmorea e della sua ferrovia. In un vero e proprio viaggio virtuale si può così entrare nella storia del trenino e dei paesi da lui attraversati, grazie a quasi 330 immagini che rendono il CD davvero un’opera di alto valore. Il libro insieme al cortometraggio e al CD, pubblicato in 2500 copie e distribuito alle scuole e alle biblioteche della provincia di Varese, si presenta sicuramente un lavoro "pieno di sentimento e serenità morale, una serenità piena di cose belle" come ha sostenuto Francesco Ogliari che di treni e ferrovie se ne intende davvero.
|
|
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.