Donazioni: risorsa o problema?

Quando c'è la notizia di un lascito basato su immobili si sprecano le valutazioni, i miliardi volano, poi quando si tratta di "realizzare" cominciano i guai

Adriano Bottelli ha la sventura di abitare in un centralissimo palazzo di Varese, un tempo sciccoso oggi decisamente degradato, che fa parte di una vecchia donazione al " Molina". Bottelli ieri sulle colonne della "Prealpina" ha illustrato la sua pesantissima situazione di inquilino ed ha lanciato strali contro i vertici che si sono succeduti alla guida del " Molina". Tocca all’istituto spiegare le ragioni di inadempimenti in ordine alla manutenzione dello stabile, ma il cittadino Bottelli non creda di essere l’unica "vittima": in misura e per ragioni diverse lo sono anche i dirigenti che egli, da anni, contesta. 

Quando c’è la notizia di un lascito basato su immobili si sprecano le valutazioni, i miliardi volano, poi quando si tratta di "realizzare" cominciano i guai: vincoli e procedure burocratiche a non finire (lo stesso Stato trova enormi difficoltà di fronte alle dismissioni di suoi beni), il mercato non facile, le preoccupazioni in ordine alla somma da incassare che a volte è diventata inferiore alle attese anche per la cattiva manutenzione dell’edificio, trascurato in quanto è stata totale la destinazione delle risorse finanziarie alla gestione e allo sviluppo dell’ente. È certo comunque che ritardi ed eventuali errori o inerzie non devono, come, quanto meno con disinvoltura, ha scritto Adriano Bottelli,"far pensare a manovre particolari per giungere a vendite con carattere di "saldi" da proporre a "particolari" clienti." Presidenti e consiglieri di amministrazione del "Molina" che si sono succeduti in tantissimi anni sono e saranno ricordati per la loro trasparenza, per la loro dedizione nel segno di un tradizionale, puro volontariato. Quella dei patrimoni immobiliari di difficile gestione è una situazione abbastanza comune, non quindi del solo Molina, e che può trovare soluzione solo se i benefattori decidono di avviare essi stessi, essendo ancora in vita, la donazione vendendo gli immobili e lasciando poi titoli e contanti alle istituzioni che vogliono gratificare. 
Sarebbe davvero interessante sapere quanto di un grande lascito in immobili alla fine viene tradotto in contanti, forse le cifre indurrebbero appunto potenziali donatori a impostare diversamente i loro piani d’azione.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 03 Ottobre 2001
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