Luino – Milano: due ore per 80 chilometri
Anche il rappresentante dei pendolari Marco Della Siega all’incontro di ieri sera a palazzo Verbania sulla viabilità ferroviaria
"Molte delle persone che rappresento non sono questa sera in sala perché domattina devono svegliarsi prima dell’alba per raggiungere il loro posto di lavoro, a Milano. Altre non sono qui perché a Milano si sono trasferite, per tornare a Luino il sabato e la domenica".
Con queste parole è iniziato l’intervento di Marco Della Siega, rappresentante dei numerosi pendolari di Luino che quotidianamente si spostano nel capoluogo lombardo per recarsi al lavoro.
E subito dopo aver preso la parola inizia una sequela di lamentele, che hanno sfiorato diverse volte i toni al limite del grottesco.
"E’ impossibile e scandaloso impiegare due ore per percorrere 80 chilometri, con tempi di percorrenza da terzo mondo e condizioni spesso ai limiti della sopportazione umana", ha spiegato Della Siega ai rappresentanti delle ferrovie, che con non poco imbarazzo hanno tentato di dare risposte alle lamentele dei pendolari.
Già qualche miglioramento nella linea si è visto dopo i lavori di quest’estate, hanno sottolineato i responsabili della linea ferroviaria delle FS, ma è comunque necessario fare di più.
Legittime, quindi le proteste dei pendolari, disposti addirittura a pagare una maggiorazione rispetto all’abbonamento mensile per Milano (poco più di 120.000 lire) a patto che le FS assicurino servizi migliori.
Carrozze sporche, ritardi all’ordine del giorno, ma quello che maggiormente fa imbufalire i viaggiatori sono le precedenze che i passeggeri debbono dare ai treni merci. Poi le soste ingiustificate, e le "orecchie da mercante" che spesso il personale delle FS fa quando viene interpellato circa le ragioni dei ritardi.
"Oltre a questa serie di problemi – ha affermato Della Siega – non si è ancora capito quale sia il ciclo delle stagioni lungo la linea ferroviaria Luino-Milano, data la temperatura tropicale degli scompartimenti". Una somma di lamentele, insomma, arrivate dritte alle orecchie dei responsabili dei servizi delle Ferrovie dello Stato, che hanno promesso (staremo a vedere) maggiore attenzione per risolvere il problema dei pendolari.
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