«Siamo tarpati dalla finanziaria, ma non applichiamo l’addizionale Irpef»

Questa sera, lunedì 25, la presentazione in Consiglio Comunale del bilancio di previsione. Il sindaco e onorevole Dario Galli motiva le scelte politiche del documento

La finanziaria varata dal governo per l’anno 2002 ha creato parecchi problemi nella stesura del bilancio previsionale del 2002. Già pronto un mese fa, l’amministrazione ha dovuto rimettere mano al documento nelle ultime tre settimane, soprattutto a causa di quell’articolo della finanziaria dove si dice che le spese correnti non devono superare del 6 per cento le spese dell’anno 2000. Questo per limitare i comuni “spendaccioni” che si stavano troppo indebitando, come spiega il sindaco di Tradate, e onorevole in parlamento, Dario Galli.

 

“Noi risentiamo notevolmente di questo articolo – spiega il sindaco – Il 2000, neanche a farlo apposta, per noi è stato un anno dalle spese correnti moto basse. Questo ci ha obbligato a fare un bilancio estremamente stringato, facendo attenzione su qualsiasi tipo di spesa. Alla fine però siamo riusciti a chiudere il bilancio. Questo naturalmente mette a disposizione più fondi per gli investimenti perché, siccome avevamo già la copertura per un bilancio più consistente dal punto di vista corrente, quello che abbiamo risparmiato forzatamente, rimarrà sotto forma di investimento”. Galli ha sottolineato con soddisfazione il fatto che il comune spende molto poco per la macchina comunale. Il municipio di Tradate, pur dando una dotazione di servizi più che decorosa, sottolinea il sindaco, ha un numero di dipendenti enormemente più basso della media italiana e degli altri comuni della zona. Da qui una minore spesa nella parte corrente del bilancio.

Nel documento che sarà quindi presentato in consiglio comunale questa sera, lunedì 25, non vi saranno grosse modifiche rispetto agli anni precedenti; saranno presenti dei tagli nella spesa corrente che però saranno recuperati sotto forma di investimenti. L’amministrazione, nonostante la “penalizzazione” di questo articolo ha deciso di non applicare neanche quest’anno l’addizionale Irpef. “Questa è una cosa che i cittadini non notano perché non avendola mai pagata non si rendono conto della differenza – spiega il sindaco – Siamo uno dei pochi comuni in Italia che non ha usufruito di questa possibilità per aumentare le entrate”. Non è quindi nemmeno a rischio la rinomata estate tradatese e Galli assicura che sia la cultura, sia il sociale, non avranno nulla in meno degli altri anni.

 

“Abbiamo fatto la nostra parte perché la legge lo impone – continua Galli – ma di nuovo sottolineiamo l’importanza di dare maggiore autonomia finanziaria ai comuni. Ogni comune deve essere lasciato più libero nelle proprie scelte. Ad esempio un comune come il nostro, inserito nei 140 comuni virtuosi italiani (su 8 mila) che hanno rispettato il patto di stabilità e che ha soldi a disposizione da spendere, è tarpato per un’imposizione di legge fatta solo per rispettare una media nazionale atta a limitare i comuni più spendaccioni. Di fatto questo ha penalizzato un comune come il nostro che dal punto di vista finanziario non ha problemi”.

 

Galli, in quanto onorevole in Parlamento, spiega anche che “se non si arriva velocemente a un federalismo fiscale si costringe i comuni virtuosi a non poter fare, per colpa di altri, cose che altrimenti potrebbero essere fatte come servizi aggiuntivi ai cittadini. Dovendo ripartire da zero, questa è la prima finanziaria del nuovo corso e quindi è naturale vi siano una serie di difficoltà, spero che dalla prossima queste cose si capiscano e si possa arrivare in breve tempo a un federalismo fiscale come la Svizzera che è l’unico che può dare dignità agli enti locali”.

 


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Pubblicato il 25 Febbraio 2002
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