Sfonda il torace dell’arbitro con un calcio. Arrestato calciatore dilettante

Gli procura la frattura della cassa toracica con un calcio. E' accusato di lesioni gravi e omissione di soccorso

Un calcio nello stomaco, un colpo diretto e potente che ha scaraventato un arbitro di calcio dilettanti giù da una scaletta, rompendogli la cassa toracica. E’ stato un momento di violenza improvvisa, quasi un raptus, quello che ha colpito un calciatore dilettante della Jeraghese, Daniele Sirsi, che ora si trova in carcere con l’accusa di lesioni gravi e omissione di soccorso. Uno dei tanti episodi di ordinaria violenza che accadono la domenica nei campetti di periferia, con conseguenze gravi. A farne le spese, sono stati un arbitro finito in pronto soccorso e un imbianchino di 27 anni di Besnate, dalla vita tranquilla e irreprensibile, almeno fino a ieri.
L’episodio è avvenuto alla fine del primo tempo della partita Jeraghese-Besnatese, valida per il girone Q del campionato di seconda categoria. Dopo circa dieci minuti di gioco, l’arbitro, Francesco Malizia, un agente della polizia stradale di 41 anni, ammoniva Daniele Sirsi per un normale fallo di gioco. Poco dopo, in un momento concitato con palla ferma, un giocatore delle Jeraghese strattonava l’arbitro per la maglietta. Il giudice di gara identificava Sirsi come l’autore della provocazione e lo espelleva. Il ragazzo, centrocampista che l’anno scorso militava nella squadra avversa, andava a sedersi nelle tribune insieme ad alcuni amici del pubblico. Alla fine del primo tempo l’improvvisa violenza. L’arbitro si avviava verso gli spogliatoi, Sirsi, nonostante il tentativo di trattenerlo di un’amica, si dirigeva verso di lui, scavalcava le recinzioni e gli piazzava un deciso calcio all’altezza dello stomaco. Nella colluttazione Francesco Malizia perdeva l’equilibrio e cadeva dal parapetto lungo una scaletta, rovinando a terra. Sirsi si allontanava noncurante delle condizioni del ferito. Venivano chiamati i soccorsi, tra le proteste del pubblico che invocava un ritorno sul terreno di gioco dell’arbitro, temendo una squalifica del campo. Ma Francesco Malizia, nonostante una visita fugace di un medico presente tra il pubblico, era costretto ad aspettare l’ambulanza e a farsi ricoverare in pronto soccorso. La prognosi parla di frattura della cassa toracica e trauma addominale, guaribili in trenta giorni. Sirsi invece veniva arrestato dai carabinieri di Gallarate nella notte, dopo un riconoscimento avvenuto nella caserma del comando compagnia di largo Verrotti. Un gesto di follia, il suo, che gli costerà molto caro.

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Pubblicato il 26 Aprile 2002
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