Un libro d’arte per villa Olmo
Il volume è edito da Electa in collaborazione con l'accademia di Architettura di Mendrisio: presentazione il 6 maggio proprio presso la villa
Lunedì 6 maggio 2002, alle ore 18.30, a Como presso Villa Olmo, Via Simone Cantoni 1, Carlo Bertelli e Giovanna Curcio presenteranno il volume "Villa Olmo. Universo filosofico sulle rive del lago di Como", di Nicoletta Ossanna Cavadini, edito da Electa in collaborazione con l’Accademia di architettura di Mendrisio – Università della Svizzera italiana.
Il libro su Villa Olmo nasce da una ricerca avviata presso l’Accademia di architettura di Mendrisio – Università della Svizzera italiana (research leader dell’incarico è stato Aurelio Galfetti) – su mandato del Comune di Como, al fine di redigere un piano di fattibilità di tutta l’area annessa alla villa. L’autrice della monografia che sarà presente all’incontro, Nicoletta Ossanna Cavadini, aveva avviato una ricerca di dottorato sulla figura e l’operato dell’architetto Simone Cantoni (1739-1818). Alcuni risultati inediti della ricerca confluiscono nel libro riguardante villa Olmo, importante costruzione neoclassica realizzata a partire dal 1782 su progetto dell’architetto ticinese.
Il volume colma un vuoto bibliografico in materia e documenta le vicende costruttive della famosa villa attraverso un’attenta ricerca d’archivio che ha consentito di riportare alla luce documenti e disegni inediti. Questi nuovi materiali, accompagnati da una analisi iconografica sul ricco apparato teorico, estetico e decorativo della villa, hanno permesso di individuare valori e significati di uno spaccato della cultura illuminista lombarda. Il volume ripercorre cronologicamente la realizzazione del complesso architettonico composto dall’edificio principale, il parco, il giardino antistante e la darsena, esaminato dalle origini fino alla situazione odierna.
Villa Olmo e l’imponente parco furono realizzati nell’ultimo ventennio del Settecento e nei primi anni dell’Ottocento per volere del suo illuminato proprietario: il marchese Innocenzo Odescalchi (1754-1824) di Como, che si avvalse della competenza dell’architetto Simone Cantoni, del pittore Domenico Pozzi, dello stuccatore Carlo Luca Pozzi e dello scultore Francesco Carabelli, tutti di origine ticinese ed operanti in area lombarda e mitteleuropea. Successivamente la villa, proprietà del marchese Giorgio Raimondi, fu luogo di ritrovo della vita mondana e dell’ambiente risorgimentale italiano ove venne anche ospitato Giuseppe Garibaldi. Nel 1883 l’importante costruzione passò in proprietà alla nobile famiglia Visconti di Modrone che fece alcuni significativi adattamenti aggiornandola al gusto tardo ottocentesco. Nel 1925, infine, villa Olmo venne acquistata dal Comune di Como con il suo parco, divenendo così luogo monumentale ad uso pubblico com’é tutt’oggi.
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