Stranieri tra i banchi di scuola, Varese in testa alle statistiche
Secondo il Ministero dell'istruzione siamo terzi in Lombardia come numero di bambini extracomunitari nelle classi
Il Nord-Est è forse il territorio economicamente più dinamico del Paese, ma è ancora il Nord-Ovest, soprattutto la Lombardia, il centro dei cambiamenti sociali e culturali d’Italia. Lo dimostrano i dati del ministero dell’istruzione sulla presenza di stranieri nelle scuole italiane e lo conferma una ricerca condotta dall’Università cattolica di Milano sulla stesso tema. E’ infatti nella nostra regione che i nuovi italiani, figli di cittadini provenienti prevalentemente da paesi in via di sviluppo, stanno diventando una realtà consolidata.
Prima di vedere i dati delle nostre province vale la pena di elencare qualche dato nazionale. Secondo l’ultima rilevazione del ministero riferita all’anno scolastico 2000-2001, nelle scuole statali e private vi sono 147.406 mila alunni stranieri. In cinque anni sono pressoché triplicati, dato che nel 1995-1996, gli iscritti erano solo 50.322. La presenza di bambini stranieri è maggiore nelle scuole elementari e medie, minore invece nelle medie superiori. Gli scolari vengono soprattutto dai paesi appartenenti all’Europa extracomunitaria. Seguono quelli dell’Africa, Asia e America del Sud.
E veniamo alla Lombardia. E’ dunque Milano la città con più stranieri sui banchi di scuola (il 47,7% degli stranieri presenti nella sola regione), di nazionalità prevalentemente cinese. La segue Brescia con l’11,4%, ma subito dopo viene Varese e la sua provincia, con il 9,4%. La cifra si riferisce solo alla Regione, ma è evidente che, stando alle rilevazione effettuate dal ministero, non è difficile ipotizzare che Varese e provincia risultino anche ai primissimi posti in Italia. Eppure l’integrazione procede tra stop and go. Se è vero che molti comuni hanno avviato programmi di mediazione culturale e di integrazione scolastica è altrettanto vero che spesso, gli stessi enti locali, come Varese, hanno deciso di tagliare alcuni servizi a chi non risiede in città da alcuni anni, limitandone, ad esempio, l’accesso agli asili nido. Curioso invece il caso di Lonate Pozzolo, segnalato da una ricerca degli alunni della scuola media e riportato da Varesenews. In un piccolo comune dove le politiche di integrazione sono sviluppate e dove non esiste una rilevante immigrazione, la diffidenza segnalata dagli abitanti è ancora molto forte. Ma il futuro è tracciato. Il compagno di banco dei nostri figli sarà sempre di più un bambino dalla pelle scura.
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