«La tragedia di via Torino si poteva evitare»

Questa mattina l'ulteriore sopralluogo da parte di Domenico Lumastro, segretario della FILLEA-CGIL

Terriccio di risulta, depositato a poca distanza dallo scavo, imperizia nel manovrare la pala meccanica e mancanza delle principali norme di sicurezza sul cantiere. Sono queste le cause che il segretario della Fillea CGIL Domenico Lumastro ha denunciato dopo il sopralluogo effettuato nella mattinata di oggi al cantiere di via Torino a Cittiglio, teatro nel pomeriggio di ieri, 30 ottobre, dell’ennesimo infortunio sul lavoro che è costato la vita ad un giovane operaio di 31 anni e che per un puro caso non ha ucciso anche il collega. 
«Certo non spetta a noi fare i rilievi sul cantiere – ha detto il sindacalista – in quanto c’è in corso un’inchiesta condotta dalla magistratura e dalla medicina del lavoro, ma appare evidente che le condizioni di lavoro erano pazzesche. Il terreno oggetto dello scavo era terreno di risulta, e posto a pochissima distanza dallo scavo in corso: il peso del terriccio ha concorso alla causa del crollo, unitamente alla rottura di un muretto di contenimento tramite l’utilizzo di una pala meccanica. Certo è che si tratta di un infortunio che si poteva tranquillamente evitare seguendo le misure previste  dalla legge».
Dalla verifica effettuata dai sindacalisti le due vittime dell’infortunio di ieri – Salvatore Sportaro, 31 anni, e Antonio Rosalia, di 42 – erano stati regolarmente assunti dal marzo del 2002 dalla società edile "Abitare 2000 srl" di Orino.
Quanto alle condizioni del Rosalia, sono buone: nel crollo ha riportato una frattura di femore e un forte shock.


Redazione VareseNews
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Pubblicato il 31 Ottobre 2002
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