Con il bosco l’inceneritore scompare. Ma solo alla vista di Borsano

Approvato il progetto che migliorerà l'impatto visivo del termodistruttore

Passeranno due anni e intorno all’Accam, l’inceneritore di Busto Arsizio, crescerà un piccola foresta. Un bosco che farà scomparire i forni agli occhi dei cittadini di Borsano (il quartiere dove sorge l’Accam). Non per nulla il progetto approvato dalla giunta comunale è definito un’opera di "mitigazione ambientale". E visto che l’impianto non può scomparire sotto terra, come accade in ultramoderne strutture, allora si ricorre alle quinte alberate. Per farlo il comune attingerà ad un contributo di 2.500.000 euro, messi a disposizione dalla regione Lombardia nell’ambito dell’iniziativa “10 grandi foreste per la pianura”. All’amministrazione bustese e all’Accam  resterà  una spesa di 2.430.000 euro.
Il progetto definitivo interessa una superficie complessiva di 308.400 metri quadrati, un’area sulla quale sono insediati l’impianto di smaltimento dei rifiuti solidi urbani, l’ex impianto di depurazione delle acque della civica fognatura e la discarica controllata di deposito di fanghi essiccati.
L’intervento consiste in lavori di disboscamento delle aree di bosco degradate, di diradamento dei boschi da conservare, di decespugliamento delle aree arbustate con rovi ed altra vegetazione spontanea, di modellamenti del terreno e di interramento delle linee elettriche. Seguirà la sistemazione della rete viaria pedonale e carrabile funzionale alle attività, al controllo e alla manutenzione dell’intera area riqualificata. Poi saranno impiantati nuovi boschi costituiti da essenze arboree, arbustive ed erbacee autoctone e idonee al terreno, al clima dell’area.
La realizzazione dei lavori è prevista in 18 mesi dalla data di affidamento che avverrà entro il giugno prossimo e l’ultimazione è prevista quindi entro il dicembre del 2004.
Per quel tempo l’inceneritore si mitigherà agli occhi dei cittadini di Borsano, per i quali la convivenza con i forni non è mai stata semplice. Certo sulla salute e sull’impatto chimico e fisico si concentra il maggiore interesse dei cittadini, ma viene da dire che anche l’occhio vuole la sua parte. Quella dell’impatto visivo è sempre stata una norma trascurata in passato. Oggi le moderne procedure di valutazione di impatto ambientale hanno riconosciuto anche a questo fattore una sua importanza. 
Ma con la foresta l’amministrazione conta anche di risolvere i problemi ambientali. «Con quest’opera abbiamo voluto intervenire a favore dei cittadini, soprattutto di quelli del quartiere di Borsano – si legge in una nota di Palazzo Gilardoni – dall’intervento si attendono molti risultati come la mitigazione dei fenomeni di inquinamento atmosferico, il miglioramento dell’impatto visivo, la progressiva eliminazione dei fenomeni di degrado ambientale e infine il miglioramento radicale dell’ambiente di lavoro».
 



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Pubblicato il 11 Dicembre 2002
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