Diecimila firme contro la chiusura dei consultori

Il Comitato Provinciale Donne in difesa del Consultorio Pubblico denuncia la volontà dell'Asl di non accreditare anche 9 punti di erogazione dei servizi e di chiudere la sede di Comerio

Riceviamo e pubblichiamo

Il Comitato Provinciale Donne in difesa del Consultorio Pubblico, si è costituito a metà ottobre ad opera delle donne di tutti i partiti di centro sinistra (D.S., Margherita, P.D.C.I., S.D.I.) di Italia dei Valori e P.R.C. Ad esso hanno aderito, inoltre, alcune associazioni del territorio (le Acli, Eos, Donne in Nero, il Coordinamento Donne CGIL-CISL-UIL) e molti comitati locali formatisi nei vari distretti sanitari, dei quali fanno parte cittadini e cittadine, che non si riconoscono nella scelta di chiudere 4 Consultori Pubblici su 12 nella nostra Provincia (Comitato di Varese, di Malnate, Azzate, Cardano al C., Sumirago, Carnago ecc.). Il Comitato Provinciale Donne ha finora raccolto oltre 10.000 firme contro la delibera n. 666 del 21.05.02, con la quale l’Asl provinciale non accredita e non dà l’autorizzazione al funzionamento di 4 Consultori Familiari Pubblici: Varese, Azzate, Somma L.do e Castellanza. Il Comitato ha avviato un confronto con i Consiglieri Comunali dei vari Comuni e ha portato a conoscenza dei Sindaci e delle Amministrazioni locali interessate la delibera della Asl, chiedendo di approvare ordini del giorno nei Consigli Comunali e di fare incontri con la Asl sulla delibera.

Queste azioni hanno portato all’approvazione di numerosi ordini del giorno (in Consiglio Provinciale, a Malnate, a Cardano al C., a Somma sarà in discussione in Consiglio Comunale venerdì sera, ad Azzate, Carnago, Brunello, Vergiate) e a interrogazioni (a Varese e a Daverio). I Sindaci del distretto di Azzate hanno, inoltre, richiesto un’audizione alla terza Commissione regionale, mentre la Commissione Servizi Sociali del Comune di Varese ha chiesto che il Consultorio di Varese venga accreditato e che il Sindaco, il Presidente del Consiglio Comunale e l’Assessore ai Servizi Sociali si attivino a tal fine presso la Regione.
I Comitati locali hanno organizzato numerosi banchetti di raccolta firme a Varese, Cardano, Malnate, Somma L.do, Azzate, Carnago, Morazzone, Sumirago, Gazzada, Daverio, Brunello, e assemblee pubbliche sul tema.
Il Comitato Provinciale ha richiesto un incontro entro il mese di dicembre al Direttore Generale dell’Asl Ing. G. Benedettini, il quale ha respinto la richiesta adducendo altri impegni. Si è tenuto, comunque, un incontro martedì 17 dicembre tra una delegazione del Comitato Provinciale e il Direttore Sociale, Dr. Alessandro Vitelmi presso l’Asl di Varese.
Il Comitato Provinciale, a partire da queste azioni, chiede all’Asl di:

  1. approvare entro il 31.12.02 una nuova delibera di accreditamento e di autorizzazione al funzionamento dei 4 Consultori mancanti
  2. far pervenire al Comitato i dati relativi alle prestazioni, anche per tipologia d’intervento, effettuate da ogni Consultorio Familiare della nostra Provincia riguardanti gli anni 2001 e 2002 , come già più volte, inutilmente, richiesto ufficialmente all’ Asl dalle Consigliere Provinciali Laura Prati e Maria Dolores Sessa, che fanno parte del Comitato Provinciale

L’ASL ha risposto negativamente alla prima richiesta, rinviandola alla futura dirigenza della Asl, che subentrerà il 1° gennaio 2003. E’ stato, invece, fornito al Comitato un verbale sulla riunione sui Consultori Familiari tenuta dall’attuale gruppo dirigente in data 11.12.02, nella quale si afferma che " i Consultori accreditabili sono in n. di 15 di cui 12 da accreditare in quanto corrispondenti al numero dei distretti".
Intanto, dall’incontro con il Dr. Vitelmi risulta che addirittura 15 Consultori sarebbero accreditabili, ma è opportuno accreditarne 12 per corrispondere al numero dei distretti!
Inoltre nel verbale della riunione dell’undici dicembre si afferma anche che non sono accreditabili le sedi di Cassano Magnago, Cardano al C. , Caronno, Cislago, Castiglione, Vedano, Gavirate e Besozzo e che quella di Comerio "dovrà essere chiusa, in quanto solo ambulatorio per poche ore".
Si pensa, quindi, di accreditare 12 consultori, ma di eliminare ben 9 punti di erogazione dei servizi, dipendenti dalle sedi centrali dei Consultori Familiari, cosa che finora non era ancora stata messa in discussione.

Pertanto il Comitato continuerà la raccolta firme, intensificherà le iniziative di mobilitazione popolare, allargandole anche a tutti i nuovi territori interessati e chiederà un incontro al nuovo gruppo dirigente della Asl non appena si sarà insediato

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Pubblicato il 20 Dicembre 2002
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