«Il mito dell’Alfa Romeo può tornare grande»
L'università Cattaneo ha dedicato la terza giornata del cinema industriale alla celebra casa automobilistica
L’archivio del cinema industriale dell’Università Cattaneo celebra l’Alfa Romeo, la storica azienda automobilistica che tra tre anni compirà il suo primo centenario. Il rapporto alfa Romeo – Archivio. L’archivio del cinema industriale, fondato nel ’99 per volere dell’università Cattaneo e di Confindustria, è unico nel suo genere, tanto da raccogliere oggi 10 mila filmati, ovvero un terzo dei reperti video di carattere industriale presenti in Italia. «Lo scopo delle giornate industriali – ha spiegato il rettore Gianfranco Rebora – è quello di approfondire, di volta in volta, attraverso le immagini e gli studiosi, quanto è stato è stato lasciato dalle industrie italiane. È indubbio che l’Alfa Romeo rappresenti uno spaccato di storia economica e industriale italiana». L’intervento di Andrea de Adamich. «All’Alfa Romeo ho lasciato una grossa fetta della mia vita, e non solo sportiva – ha raccontato il giornalista sportivo che dal 1977 dirige il programma televisivo Grand Prix – "Il mito della velocità" era una costante, ma oggi le esigenze dell’uomo sono cambiate. L’automobilista oggi chiede confort e affidabilità, non solo velocità. Negli ultimi anni l’Alfa se ne è accorta e sono usciti prodotti come la 147 e la 156 che lo dimostrano. Purtroppo la crisi c’è stata, ma il grande marchio è rimasto: la storia e i successi di questa azienda hanno fatto sì che Alfa Romeo diventasse simbolo di prestigio a livello internazionale. Oggi la storia dell’Alfa sta tornando ai successi delle origini. Tra un mese e mezzo sapremo del nuovo piano industriale della Fiat e sono sicuro che tutti quelli che hanno amato, e amano, il marchio saranno rincuorati». Gli interventi sulla storia dell’azienda. Diversi storici hanno così affrontato le molte evoluzioni dell’Anonima Lombarda Fabbrica Automobili, nata nel lontano 1908. Edoardo Borruso, dell’Università Bocconi di Milano ha affrontato, nel proprio intervento, tutto il periodo della prima guerra mondiale che ha portato alla nascita del cosiddetto "Portello", lo stabilimento situato sul Sempione. Periodo in cui la fabbrica ha avuto un forte sviluppo soprattutto grazie alla guerra. Alessandra Umile dell’archivio del cinema industriale di Castellanza ha evidenziato, invece, il periodo delle crisi economiche (1926-1950) e delle prime scelte dell’azienda verso un mercato d’elite, di auto che non fossero per tutti. Mercato sorretto soprattutto dalle grandi vincite nelle corse automobilistiche e che hanno fatto grande il nome dell’Alfa Romeo in tutto il mondo. |
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