“Il canile chiude”, quando la bufala corre su Internet

Gavirate – Una "catena di Sant’Antonio" via web mobilita gli ambientalisti di tutt’Italia per salvare 53 cani: non è vero niente

«Se entro agosto non si trova una soluzione per il canile, 53 cani verranno soppressi». Quest’anno, come l’anno scorso, si ripropone la stessa situazione frutto di uno scherzo o di chissà quale altro meccanismo che ha generato una vera e propria catena di Sant’Antonio via web. Il grande interesse si spiega vista la questione, di quelle che fanno arrabbiare molti animalisti militanti, e che più semplicemente fa stringere il cuore anche ai cittadini che hanno degli animali.
Qualche giorno fa, infatti, una mail giunta in redazione, a cui se ne sono aggiunte altre da moltissimi mittenti, segnala questo appello: «Il canile di Gavirate è costretto a chiudere per mancanza di fondi. I 53 cani che trovano ospitalità presso questa struttura dovranno essere adottati entro agosto o verranno soppressi. Se siete interessati chiamate i seguenti numeri:…».
E ai numeri di telefono, sapientemente segnalati da chi ha orchestrato lo scherzo, ha risposto la signora Giovanna, stremata dalle decine di telefonate giunte anche dalle più lontane località d’Italia. «E’ una situazione impossibile – spiega la donna – giorno e notte continuiamo ad essere tempestati di telefonate di gente preoccupata per i cani, quando in realtà non c’è nessun pericolo: non è previsto nessuno sfratto e non abbiamo certo intenzione di sopprimere le nostre bestie. Semplicemente qualcuno si è divertito a diffondere notizie false, proprio come accaduto l’anno scorso. Certo i problemi per mandare avanti una struttura come la nostra, con decine di cani, ci sono. Ma sono problemi che rientrano nella ordinaria amministrazione e che si risolvono con un po’ d’esperienza e col tempo libero messo a disposizione di questi animali da parte di chi ci aiuta».
La struttura in questione è a Gavirate, in un terreno lungo la strada provinciale 1. Si tratta di un centro privato che raccoglie i cani abbandonati e che si sostiene grazie al lavoro di alcuni volontari. La vicenda era tornata alla ribalta due anni fa, nell’estate 2001, quando il mancato accordo fra chi gestisce il canile e il proprietari dell’area aveva davvero messo a rischio la sopravvivenza della struttura. Poi l’allarme è rientrato e i gestori del “canile” (il comune di Gavirate ha una convenzione accesa con la comunità montana della Valcuvia in merito al canile, servendosi della struttura del Pradaccio, a Laveno nda) di via dello Sport a Gavirate hanno potuto continuare a svolgere la loro attività di volontariato fino ad oggi.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 30 Giugno 2003
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