Prealpi servizi, ok del consiglio comunale
Ma per i Progressisti c'è chi rema contro Agesp, causandone la perdita di valore e potere nei confronti delle altre municipalizzate partner
Il piano industriale di Prealpi Servizi Spa, la società che mette insieme le tre municipalizzate di Busto Arsizio, Varese e Gallarate nella gestione di acqua, gas e rifiuti, è stato approvato dal consiglio comunale di Busto Arsizio. Ora alla nuova società, che nell’intenzione dei suoi promotori dovrebbe tirare fuori i denti per garantirsi il mercato locale dalla concorrenza che arriva da oltreconfine, manca solo il via libera della terza grande, che è Varese. Ma lo scetticismo delle opposizioni su questa operazione è forte. Per i Progressisti, che paventano come i colleghi dell’opposizione una svendita del gioiello di famiglia, c’è addirittura chi, nella maggioranza, rema contro Agesp.
Ad illustrare il piano in consiglio comunale è stato l’assessore al bilancio Luigi Chierichetti. I cittadini, secondo quanto ipotizzato nel piano, potrebbero in futuro beneficiare di una abbassamento delle tariffe, mentre l’occupazione dovrebbe aumentare dell’8 percento. Sempre secondo le previsioni, la Prealpi fra il 2003 e il 2009 dovrebbe aumentare il fatturato del 9.5 percento, il reddito operativo del 135 percento e il suo flusso di cassa del 70 percento. Nella nuova compagine societaria le tre municipalizzate arriveranno con un capitale suddiviso in tre parti uguali del 33 percento. E se non non ci sono i soldi, alla Prealpi dovranno essere conferiti asset industriali ovvero servizi.
E su questo ultimo punto i Progressisti hanno polemizzato con vivacità. «Nella maggioranza c’è chi rema contro la nostra municipalizzata» ha detto il capogruppo Alberto Grandi. A dimostrarlo sarebbe quel bando per l’assegnazione della gestione del calore che l’amministrazione comunale ha aperto nelle settimane scorse e improvvisamente bloccato a due giorni dalla scadenza. Una decisione che i Progressisti hanno accolto con favore, ma che ha lasciato perplessa la minoranza. Se Agesp infatti non fosse riuscita ad aggiudicarsi l’appalto (come era probabile perché non in possesso dei requisiti necessari), avrebbe infatti perso uno di quei famosi asset o servizi da conferire alla Prealpi per acquisire in quella compagine valore e potere contrattuale. Insomma per Alberto Grandi si sarebbe trattato di un imperdonabile autogol, scongiurato al fotofinish. Ma la domanda rivolta alla Casa della libertà, che suona come convinzione rimane. «Qualcuno nella maggioranza rema contro – rincara Mariella Pecchini, consigliere dei Progressisti, fuori dall’aula – e la decisione di venerdì è arrivata proprio perché qualcuno della sua maggioranza ha fatto cambiare idea al sindaco».
Dal canto suo il sindaco Luigi Rosa ha offerto ai consiglieri una spiegazione tecnica. «Dopo la delibera di giunta comunale per l’indizione della gara d’appalto, una sentenza del Consiglio di Stato ha ritenuto ammissibile l’affidamento diretto della gestione calore alle Società controllate dall’Amministrazione Comunale – ha detto sin dalle prime battute del consiglio – la giunta ha quindi deciso di sospendere la gara d’appalto per poter valutare l’affidamento diretto della gestione calore alla propria società controllata, cioè l’Agesp».
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