Saldi estivi al via: vincono gli “sfizi”

Quattro passi in centro per vedere come si comportano i consumatori varesini. Dove si scopre che amano soprattutto le cose pazze

La giornata si presta: calda ma ventilata, invita allo "struscio" in centro. Questo però è un weekend speciale:  è quello in cui cominciano i saldi, croce e delizia delle signore e dei loro accompagnatori e da qualche anno ancora di salvezza per gli acquisti non quotidiani. Abbiamo fatto un giro per vedere come è andata a Varese.
I primi e più evidenti cartelloni che invitano ai saldi, per chi entra in centro città sono alle Corti: spiccano in particolare quelli di Longoni, che ricordano innanzitutto che quel negozio è ancora aperto malgrado le disavventure del gruppo Giacomelli, che ha trascinato il fornitissimo negozio di sport in un tunnel da cui sembra difficile uscire. Molti i curiosi, poca la merce, non ci sono le code di una volta: ma di affezionati acquirenti ancora ce n’è. Quelli di Longoni non sono però dei saldi classici, quanto piuttosto una vendita di rimanenze: le tute da sci testimoniano che non si tratta di "pezzi in fine stagione" estiva…
Tutt’intorno però è un brulicare di gente che guarda e confronta prezzi: i saldi ci sono per davvero.  A dire il vero, i clienti potenziali si fermano alla curiosità, nella maggior parte dei casi: all’interno dei negozi non si vedono acquirenti in proporzione. «Era un po’ di tempo che non approfittavo dei saldi – spiega Tamara  di Gallarate, in giro in centro a Varese con l’amica Federica – Questa volta però mi sono concessa delle scarpe» 
 
«Anch’io ho preso una maglietta – aggiunge l’amica Federica – io quando posso dei saldi ne approfitto»
«Questi non sono saldi, noi consideriamo questi i prezzi "normali" per acquistare – Spiegano Edy e Lorena, venute da Malnate per dare un’occhiata  – In ogni caso abbiamo comprato capi d’abbigliamento, in negozi nemmeno tanto cari»
«I saldi? è tutto troppo caro: non si può comprare niente… » urlano di fretta due ragazze all’uscita del Coin, con in mano una miriade di borse con l’insegna di almeno dieci negozi. A veder loro non sembrerebbe. 
 

La verità però è che l’impressione che si palpa tra le numerose persone in giro per il capoluogo in questa bella giornata di luglio, sia che c’è una gran voglia di comprare, ma una ancora piuttosto scarsa possibilità. Così, vince chi mette in saldo gli "sfizi", le cose un po’ pazze che a prezzo pieno non si comprerebbero mai. 
Ne sa qualcosa il negozio "Rane Urbane", preso pressoché d’assalto da ragazzi e ragazze, malgrado il suo abbigliamento non sia proprio a prezzi bassi. Il surplus di lavoro è evidente, la gente nel negozio che acquista si vede. Quando chiediamo un commento alle commesse, la risposta è «mi perdoni, non posso, ho troppo da lavorare…» 
Ma è sempre così il sabato? Domandiamo «Nooo – mi rispondono convinti – oggi, è così…». 
Dal negozio esce una famigliola, sbarcata al "Rane Urbane" direttamente da Vedano: sono Sara, Sandro e i due figli Lara e Fabio. Cosa avete comprato? «Qualche capo strano – spiega Sara – a me piacciono, e ho aspettato il momento dei saldi per permettermelo» . Fuori dal negozio c’è anche Antonio, un marito in paziente attesa della moglie: «Siamo già andati in quattro negozi, ma il prossimo è l’ultimo…» anche per loro, negozi di abbigliamento e scarpe, con una puntatina in un negozio di intimo. Loro gli acquisti li fanno anche se non ci sono i saldi «Ma oggi si può comprare di più» ammette. 
 
Stessa ressa anche da Playlife, dove si stanno svolgendo gli ultimi saldi della carriera di questo negozio: a  settembre infatti riaprirà sotto il marchio Levi’s. «Sono state delle vere cavallette, fin da stamattina» dicono senza mezzi termini le commesse, riferendosi ai clienti della giornata. 

Saldi "tranquilli" comunque, senza troppi scossoni né in negativo né in positivo, quelli partiti oggi. Parola anche del presidente di Ascom Varese Giorgio Angelucci, che è innanzitutto un commerciante di abbigliamento, il settore più interessato: «E’ il primo giorno, la partenza è  tranquilla, non si può ancora dire come andrà – precisa Angelucci – Di certo però il ritardo dell’estate ha pesato su questa stagione commerciale: i clienti hanno cominciato a comprare il vestiario estivo praticamente con l’arrivo dei saldi. E’ andata un po’ come per le ciliege…» Una osservazione importante, visto che i saldi sono tipicamente legati al settore tessile e calzaturiero, per il quale sembrano incidere profondamente «Certamente, è una tendenza evidente – spiega Angelucci, da operatore del settore –  Tant’è vero che fino a dieci anni fa i saldi non erano altro che la parte finale del nostro lavoro, ora invece sono la parte più importante del nostro guadagno».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 03 Luglio 2004
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