Ballarin: «In un libro la verità sulle Bestie di Satana»

Il padre di Elisabetta Ballarin annuncia a Varesenews la futura pubblicazione di “Satanisti della mutua”, dove verranno svelati molti nuovi particolari sulla vicenda

Un anno fa l’assassinio di Mariangela Pezzotta nello chalet di Somma Lombardo. Poi il ritrovamento dei corpi di Chiara Marino e Fabio Tollis, che ha scoperchiato la vicenda delle "Bestie di Satana".
 In una lettera che ha inviato dal Kenya, il padre di Elisabetta Ballarin, accusata di aver partecipato all’omicidio Pezzotta, annuncia a Varesenews la futura pubblicazione di “Satanisti della mutua” un libro dove verranno svelati particolari sulla vicenda che lo vede imputato per concorso in omicidio colposo. «I ricavati delle vendite – dice l’autore – andranno a favore delle famiglie dei carabinieri caduti in Irak»

Egregio Direttore,

sto rientrando dopo oltre un mese e mezzo di lavoro in Africa, e intendo ringraziare Lei ed i suoi collaboratori: appena trovavo un posto-internet, e tra il confine del Kenya e la Tanzania non è facile, il vostro giornale era una ricompensa alle ore di sbalzi e polvere in savana, per arrivare a sapere le vicende dei famosi “satanici” che la grande, lungimirante, astutissima procura di Busto Arsizio, ha inchiodato alle loro colpe.

I primi due omicidi erano avvenuti nell’88 ed il terzo è un reo confesso, ma la pubblicità che si ottiene da un caso del genere, farà impallidire anche l’ormai leggendario dott. Guariniello di Torino. Un po’ di pubblicità penso di fargliela anch’io, agli integerrimi eppure umani, comprensivi, giudici di Busto Arsizio.

Do a voi per primi la notizia, sta per essere stampato “SATANISTI DELLA MUTUA” CHE SPERO SIA UN GRANDE SUCCESSO EDITORIALE, IN QUANTO TUTTI I PROVENTI ANDRANNO A FAVORE DELLE FAMIGLIE DEI CARABINIERI CADUTI IN IRAK. Neppure un centesimo, neppure il rimborso delle spese voglio per me, ed è d’accordo anche il mio Editore, il cui nome sarà un’altra sorpresa. Vede, caro Direttore, molta gente vorrà sapere come mai anch’io sia tra gli imputati, accusato di “omicidio colposo”, e questa è una cosa che mi fa piacere svelare subito.

Avevo una pistola, regolarmente denunciata, nella mia abitazione di Milano, al quarto piano di una casa munita di porta corazzata e mi trovavo a 12.000 km da Milano, quando rubarono le chiavi che erano nella mia macchina, quindi si introdussero in casa mia e misero a soqquadro la libreria, per trovare la pistola. Con quella, il mostro uccise. Ed io, si dirà, cosa c’entro? Qui, vede, spunta tutta l’umanità, il perbenismo, il “distinguo” tra vittime e colpevoli che dei grandi, illuminati magistrati sanno fare.

Qualcuno, mi ha spiegato il mio avvocato, per la morte della Pezzotta, quel povero giglio infranto, deve pagare: e chi volete che sia quel qualcuno, se non un tizio al quale hanno rubato la pistola, distrutto la casa, rovinato la figlia, e tengono sotto sequestro la casa ad oltre un anno dal delitto? Scriverò tutto, nel mio “Satanisti della mutua”, rivelerò delle pareti dipinte di nero dal mostro, per meglio eccitarsi mentre faceva all’amore con le sue vittime, di chi pagava perché abitasse in quelle mura funeree e di chi pagava perché poi tornassero bianche. Si, ho tante cose da raccontare, qualche pagina in anteprima potrei anche darla a “Varesenews”, perché alla fine “mi sono rotto” ed ho intenzione di sputtanarne tanta, di gente. Con prove alla mano, date di ricoveri, di pagamenti affitti, eccetera eccetera.

Vuole scommettere, caro Direttore, che riesco anche a farmi mettere in galera? La ringrazio per l’attenzione, la prego, come me, di credere fermamente nella Giustizia. Quella Divina, ovviamente.

Mombasa – Alberto Ballarin                          

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 02 Febbraio 2005
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