Come violare la legge e prendersi pure un premio
In Francia un ministro si è dimesso perché si è scoperto che gli era stato affittato un appartamento a un canone di favore. In Italia viene a galla che in un’inchiesta riguardate il presidente del consiglio (quella sui diritti dei film in tv) vengono contestate evasioni per 280 milioni di euro, che funzionari del ministero, in palese violazione della procedura, hanno sbirciato documenti chiesti in rogatoria ad altri stati prima che arrivassero ai pubblici ministeri e che un teste sarebbe stato pagato dagli imputati per dire il falso. Che terremoto sarebbe scoppiato in un altro paese di fronte a fatti (non smentiti) come questi? Da noi nulla e le tv, che secondo qualche buontempone sono all’85% in mano ai comunisti, manco si sognano di dare queste notizie. Bisognerà smetterla di temere di usare la parola regime.
CALOGERO CHI? – Ha un febbrone da cavallo, Franco Giannantoni, ed è bloccato a letto. Ma non è chiaro se il rialzo della temperatura sia dovuto al virus che debilita mezza Italia o a quello che gli è toccato vedere in occasione dell’intitolazione della piazzetta a Calogero Marrone, lo Schindler varesino. Mi telefona trafelato: «Hai visto? Sulla targa non hanno messo nome e cognome e stop: non che è morto in un lager, non un ricordo di quel che ha fatto, non che è stato ucciso dai nazifascisti. In compenso sulla targa di Edgardo Sogno hanno ricordato di tutto, l’hanno perfino definito statista». E’ dura dare torto a Giannantoni; ed è dura scacciare dalla mente un pensiero: chissà perché, in questa città, quando c’è da ricordare le malefatte di un certo periodo storico e i suoi moderni epigoni scattano una pruderie, un’amnesia, una raucedine come neanche il febbrone che ha colpito il buon Franco.
BUON RIPOSO – S’indigna Giovanni Martina, consigliere regionale di Rifondazione Comunista perché il Pirellone ha autorizzato l’apertura di altri 50 posti letto alla casa di riposo Le Terrazze di Cunardo nel mentre viene diminuita l’accoglienza negli ospedali pubblici, ad esempio a Luino. «È il solito favore al privato a danno del pubblico» chiosa il consigliere. Ma al pur attento Martina è sfuggito un altro aspetto della questione: Le Terrazze, nel settembre scorso furono oggetto di un’ispezione di Nas e polizia, che vi trovarono al lavoro una trentina di infermieri rumeni in nero e senza permesso (notizia pubblicata dal Corriere della Sera e mai smentita). E che fa la Regione nei confronti di una struttura sorpresa a violare la legge? Le dà una bella medaglia, le consente di lavorare come e più di prima. Ditemi se non siamo un paese meraviglioso.
IN NOME DELL’ETERE ITALIANO – Piccolo retroscena – tutto vero! – della sentenza con la quale martedì il tribunale di Busto ha condannato a trent’anni Andrea Volpe, componente della setta delle Bestie di Satana. Verso mezzogiorno dall’aula del processo fanno sapere ai giornalisti: il verdetto è previsto per le 13.30. passano una decina di minuti e il messaggio cambia: la sentenza slitta alle 15. Cos’è successo? Che Rai e Mediaset, fatta una botta di conti hanno capito che i loro tg di punta rischiavano di andare in onda prima o addirittura in contemporanea con la lettura delle condanne. E hanno chiesto il posticipo; richiesta accordata in men che non si dica. Un po’ come a Bormio, dove il campionato del mondo di sci è stato rinviato per un improvviso sciopero dei cameraman della Rai.
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