Porrajmos Ricordiamoci dei dimenticati
Un libro che racconta lo sterminio dei Sinti da parte dei nazisti
Si intitola “Il Porrajmos, dimenticato”. Il Porrajmos dei Sinti corrisponde alla Shoah degli ebrei. Significa divoramento, distruzione, sterminio. Sono passati 60 anni dallo stermino degli zingari (sarebbe meglio chiamarli Rom, che significa uomo libero) da parte dei nazifascisti e ancora oggi non si ricorda abbastanza. Su questo genocidio grava il pericolo dell’oblio, della dimenticanza più totale. I Rom vennero assimilati agli ebrei nella teoria razziale e di conseguenza anche al trattamento: deportazione e soluzione finale. Gli storici parlano di 500mila zingari uccisi nei campi di sterminio. Nei vari processi ai nazisti responsabili di crimini contro l’umanità non si è quasi mai affrontato il problema del loro sterminio. È solo nel 1980 che la Germania riconosce loro la dignità di vittime, affermando che avevano subìto, durante il regime nazista, una persecuzione razziale. È solo nel 1995 che si discute ufficialmente per la prima volta, in un convegno internazionale, del genocidio degli zingari
Il libro curato da Giorgio Bezzecchi, Maurizio Pagani, Erika Rossi, Francesco Scarpelli, Tommaso Vitale, in collaborazione con Michele Sasso ci riporta dritti in quella storia. Una ricostruzione puntuale, fedele di quello che accadde. Un buon apparato fotografico e un dvd multimediale interattivo con documenti storici, approfondimenti e fotografie completano l’opera.
“Il Porrajmos, dimenticato”.
Le persecuzioni di Rom e Sinti in Europa
Edizione Opera Nomadi con il Contributo dell’Unione Comunità Ebraiche Italiane
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