Mastini-Lugano: contatto avvenuto

Cauto ottimismo dopo il primo incontro per il salvataggio dell'hockey varesino. Il presidente bianconero Kaufmann: «L'interesse è reale, valuteremo il da farsi»

Lo spiraglio c’è, e si vede. Da qui a dire che diventerà un’autostrada ne passa, ma la luce fioca che filtra dal tunnel in cui si trovano i Mastini è reale. Oggi pomeriggio, lunedì, è andato a buon fine il primo incontro tra l’assessore allo sport del Comune di Varese, Marco Caccianiga, la delegazione dell’Hockey Club Lugano formata (foto in basso) dal presidente Beat Kaufmann e dall’ex attaccante della Shimano Ivano Zanatta, e quella del comitato che si sta adoperando per la salvezza del team giallonero.

Nel corso del confronto, durato circa due ore, l’assessore Caccianiga ha illustrato la situazione attuale del Palaghiaccio di via Albani ed ha riportato le posizioni della Federazione che sembra seriamente interessata a tendere una mano al Varese in previsione del prossimo campionato. Ai responsabili di "Sos Mastini" è invece toccato esporre le mosse fatte e quelle da compiere per riavvicinare la città e la tifoseria alla squadra di hockey. Un sostegno davvero tangibile sia nelle gare importanti dell’ultimo campionato ma anche in quest’ultimo periodo in cui gli appelli per far vivere i Mastini si sono moltiplicati.

Alla fine del colloquio comunque i volti dei partecipanti hanno fatto trasparire un cauto ottimismo. A spiegare i prossimi passi del Lugano è stato proprio Zanatta (a sinistra) che con il Varese si prese il lusso (era il 1996) di conquistare la Federation Cup. «Oggi abbiamo ascoltato dall’assessore qual è la situazione a Varese. Ora riporteremo quello che ci è stato detto al presidente dell’Associazione H.C. Lugano, Gaggini, colui che prende le decisioni definitive».
Che però l’interesse della potente formazione ticinese sia reale, lo conferma lo stesso Kaufmann, presidente della "branca" dell’HCL che si occupa della prima squadra e degli juniores. «L’interesse è serio e indubbio – dice Kaufmann (a destra) – Oggi siamo arrivati a Varese senza grandi idee, per ricevere una serie di informazioni che lasciano aperti diversi scenari. Non sarebbe corretto però fare ipotesi di alcun tipo perché noi abbiamo già impegni gravosi verso la nostra squadra di Lega Nazionale A, verso le giovanili ed i partner. E neppure pensiamo di poter formare in breve tempo un gruppo dirigenziale completo per guidare il Varese. Però abbiamo visto che la città è interessata a far vivere l’hockey e che di persone vicine alla squadra ce ne sono già. Il Lugano (foto in basso: un derby contro l’Ambrì) dal canto suo è da sempre attento alle collaborazioni con squadre di oltre confine come dimostra l’organizzazione congiunta con Milano di un girone di Coppa».

Una mentalità aperta che autorizza almeno a pensare positivo, con tutte le cautele – è bene ripeterlo – del caso. Ma quali sono il principale timore di Kaufmann e, per contro, la cosa che più lo stimola? «Ciò che, tra virgolette, mi "spaventa" è l’ingresso tra le istituzioni e le abitudini di un paese straniero, che non conosco in modo approfondito. Quello che invece mi attira è l’entusiasmo che "sento" attorno ai Mastini: c’é voglia di hockey e questa è una condizione necessaria. Insomma, la Lombardia è un "mercato" allettante sia per le stesse squadre italiane, sia per lo stesso Lugano».

Dopo la visita dei ticinesi i prossimi incontri in calendario sono con gli esponenti federali. Mercoledì arriveranno in città il segretario della Fisg Berto ed il responsabile del Comitato regionale lombardo, Tomasello. Con loro potrebbe addirittura esserci il presidente Bolognini. La delegazione incontrerà l’assessore Caccianiga, ormai stabilmente in prima linea per salvare i Mastini. Ed il Lugano? «Sappiamo che i tempi non devono essere lunghi» spiega ancora Kaufmann. «Ora lasciamo che si svolgano gli incontri in programma con la Federazione: noi risentiremo l’assessore tra una settimana, poi vedremo come e se la situazione evolverà».
Aspettare, a questo punto, è il minore dei problemi. Con le dita incrociate.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 13 Giugno 2005
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