Italiani, stranieri e giovani fra novità e tradizione culinaria

Da mezzogiorno fino quasi alle 15 i “kebabbari” varesini si preparano abitualmente ad un vero e proprio assalto allo spiedo, per poi ricominciare a sera se non addirittura in notturna.
«Per mangiare ho pochissimo tempo, devo correre subito in negozio – commenta Alessandro L., diciannovenne commesso in un negozio del centro di Varese mentre attende verso le 11.30 il duo panino –. Il kebab è il nuovo Mc: è buono, soddisfa e costa poco!».

Dal lato economico infatti l’opzione kebab è perfino più conveniente di molte altre: il classico “döner” si aggira infatti sui 3 euro combinabile generalmente con bibita e patatine fritte a poco più di 5 euro, senza contare convenzioni per studenti ed altre interessanti agevolazioni. «Sono venuto a Varese per trovare alcuni amici – racconta invece Andrea, un altro fan del kebab –. Sono albanese ma vivo a Roma perché studio architettura alla Sapienza. Il kebab è ormai un appuntamento fisso: è un modo diverso per sentirmi quasi a casa».

Pranzo a base di kebab anche per Amelia, Kali e il loro piccolo Rayan, provenienti dal Marocco, ma residenti a Varese da alcuni anni: «È un piatto della nostra tradizione, veniamo spesso qui anche di sera. È una valida alternativa e almeno ha dei prezzi abbordabili».