L’ospedale dimezzato
Da Milano solamente la conferma della bolletta, dura, della sanità regionale. Della quale fanno le spese il vecchio e il nuovo ospedale di Varese. Dopo la magra incredibile del governo del sindaco leghista ecco che tramontano anche le speranze di avere un “Circolo” proiettato nel futuro: non sarà da buttare, ma sicuramente dimezzato. E lo dicono i numeri: erano 64 i milioni di euro previsti per tecnologie e impianti d’avanguardia, saranno 34 , anzi 28 per via del 20 per cento di Iva, quelli che saranno effettivamente spesi.
28 milioni pari a 55 miliardi circa non sono una bazzecola, ma tradiscono ugualmente le grandi aspettative suscitate all’annuncio della disponibilità di 200 miliardi (saranno 220 nel consuntivo ) per costruire il nuovo ospedale. Annuncio seguito da trionfalismi il cui ricordo oggi fa pensare a un tradimento in chiave politico-amministrativa a danno soprattutto degli elettori del Centrodestra.
Ieri il direttore dell’azienda varesina dopo progettato un ospedale con tecnologie al top, una spesa appunto di 64 milioni , ha dovuto dire che si farà bene anche con poco più della metà. Ha la nostra solidarietà sincera il dottor Rotasperti, invece da qualche tempo crediamo di meno ai vertici regionali, in particolare da quando hanno tentato di far credere ai giornalisti che il buco finanziario nella programmazione denunciato da Varesenews non esisteva, E dopo avere smentito che occorressero 50 milioni. E infatti per un ospedale al quale Varese aveva diritto Rotasperti ne aveva preventivati 64. Infine la ciliegina: ieri sera un varesino doc, Raffaele Cattaneo, annunciato come l’uomo della Provvidenza, avrebbe dichiarato che certe supertecnologie non erano previste per Varese, come a dire che già in partenza eravamo inclusi nelle liste di proscrizione compilate a causa della grave crisi finanziaria. Speriamo che Cattaneo sia stato male interpretato.
Il nuovo assessore Cè al suo esordio nell’ a faccia a faccia con Varese non ha entusiasmato, ma nemmeno deluso: la frittata che ha servito ai varesini altri l’avevano cotta. Lo peseremo e bene quando il PIrellone si deciderà a nominare i responsabili di primariati importanti quali per esempio cardiologia, gastroenterologia, urologia e geriatria.
Sì, geriatria perché a giorni se ne andrà a Milano, al Niguarda, un grandissimo medico come Guido Bonoldi: ha chiesto una aspettativa di sei mesi, ma dal 2 novembre sarà già a Milano. Una perdita enorme per la nostra gente, per il nostro ospedale.
La politica, con concorsi che non fanno classifica, ma danno solo l’idoneità, si è riservata gestione e controllo dei medici. Così mentre l’Università, che fa scelte autonome, designa quasi sempre uomini di alto profilo, gli ospedali invece si vedono appioppare con una certa frequenza laureati in ideologia. Con ciò deludendo pesantemente medici preparatissimi che hanno creduto nel lavoro e nella carriera ospedaliera.
Le nomine dei primari le dovrà fare Rotasperti, ma con molta franchezza riteniamo decisivo il parere dell’assessore Cè. Queste nomine saranno il suo biglietto da visita ai cittadini di Varese .
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