Il lavoro nero rimane un’emergenza

Mille ispezioni eseguite, 650 reati segnalati sui luoghi di lavoro. Il bilancio dell'attività del servizio ispettivo della direzione provinciale del lavoro

Quasi mille ispezioni eseguite, poco meno di duemila illeciti amministrativi registrati, settecento casi di lavoro nero accertati. Sono alcuni dei numeri relativi all’anno 2005 resi noti dal Nucleo Ispettorato del lavoro dei Carabinieri, reparto che opera alle dipendenze della Direzione provinciale del lavoro di Varese. (nella foto Luigi Nappa)

Il nucleo ha il compito di vigilare sulla corretta osservazione delle norme nel mondo del lavoro, ispezionando esercizi pubblici e privati. Per quanto riguarda il 2005, sono state riscontrate 650 notizie di reato, la maggior parte (467) relative alla mancata osservanza delle norme di sicurezza nei cantieri edili. Il settore dell’edilizia è uno di quelli a maggiore rischio illegalità. «Sono soprattutto le piccole aziende, che non hanno una struttura societaria forte e organizzata, che provano ad evadere le norme» afferma la dottoressa Mariarosaria Simonelli, dirigente della Direzione provinciale del lavoro di Varese. In alcuni casi, dove si è verificata la possibilità di rischi imminenti, i cantieri sono stati subito bloccati dal nucleo ispettivo dei Carabinieri.

Un’altra piaga del mondo del lavoro riguarda invece il collocamento della manodopera e le questioni contrattuali in genere. Dalle ispezioni condotte in tutta la provincia sono infatti emersi 1805 illeciti amministrativi, la metà riguardanti il collocamento ordinario, i rimanenti altri aspetti come irregolarità nei prospetti paga o nell’osservanza degli orari di lavoro. «Spesso dietro tipologie contrattuali atipiche, come i co.co.co e co.co.pro, si nascondono forme di lavoro subordinato – afferma il dottor Luigi Nappa, capo del servizio ispezione lavoro – così come a volte un contratto part-time prevede un orario di lavoro da full-time».

La legge Biagi ha spalancato le porte alle società di somministrazione di lavoro, le vecchie agenzie interinali, e tutta questa flessibilità rischia di sconfinare nell’illegalità. «Il sistema di fornitura di manodopera è sano – rassicura il dottor Nappa – però c’è sempre qualcuno che cerca di aggirare le regole. In questo momento ci stiamo concentrando in particolare verso alcune società cooperative che operano in maniera illegale».

Queste irregolarità contrattuali vengono definite in gergo “lavoro grigio”. Altro ambito di interveto del Nucleo speciale dei Carabinieri è invece il lavoro nero. Qui sono state riscontrate 674 irregolarità, trenta riguardanti casi di sfruttamento di lavoro minorile. Gli stranieri coinvolti sono stati invece 116, 19 dei quali risultavano senza permesso di soggiorno.

In generale, nell’ambito degli interventi di vigilanza, sono state rilevate 537 irregolarità su 950 ispezioni eseguite. «Abbiamo ottenuto degli ottimi risultati ma è chiaro che, visto il lavoro che svolgiamo, è sempre un po’ triste commentare i nostri successi». Afferma la dottoressa Simonelli. «Il nostro operato – continua la dirigente della Direzione provinciale del lavoro – può generare un deflusso dell’illegalità nel mondo del lavoro, ma oltre all’aspetto repressivo serve un’attività di sensibilizzazione e chiarificazione delle norme da parte delle istituzioni».

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Pubblicato il 01 Febbraio 2006
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