Al funerale di Bacco, diventa reale la comunità virtuale
I natgamers hanno riempito la chiesa con il look degli smanettoni, e gli occhi gonfi dei ragazzi che hanno perso un aumico
Eccola lì la cosiddetta "comunità" virtuale di gaming.ngi, la prova vivente del fatto che le comunità tali sono quando si formano davvero, e non esiste un’amicizia virtuale e una reale, ma esiste l’amicizia e basta, che viene temprata e messa alla prova nei momenti forti.
Questa comunità ha riempito oggi la chiesa di Biumo Inferiore, ha sostenuto tutta la famiglia di Carlo Bacchin, e sorpreso il parroco e tutti quelli che magari sotto sotto pensavano che Bacchin stava facendo un lavoro che lo isolava un po’ troppo dal resto del mondo.
E invece era perno di un gruppo grandissmo, generoso, e decisamente reale. Un gruppo che si è presentato in blocco in chiesa, ha mandato messaggi, ha fatto la comunione indossando magliette dello staff di Ngi Lan (le gare "reali" di giochi on line organizzate ogni anno da Ngi), che ha contribuito a sostenere l’associazione che sosteneva Bacco, l’Aibo.
Li riconosci facile, i netgamers, al funerale di Bacco: un mix – non sempre contenuto nella stessa persona – di jeans larghi e capelli lunghi, pizzetti e teste leonine, pelle bianca e ricci spaiati, t-shirt a soggetto tecnologico e completi total black. Rispettosi del momento, col dolore sulla faccia, evidenti nella loro diversità dai parametri comuni.
Ma che esprimono lo stesso dolore, la stessa partecipazione, la stessa vicinanza che si trova nel mondo reale, non meno. Anzi, a vederli tutti radunati insieme, forse anche di più. Alla faccia della superficialità delle relazioni che nascono in rete.
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
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