La polizia compie 154 anni: la festa in piazza tra la gente

Nel cuore cittadino si è svolta la tradizionale festa che è coincisa con il bilancio di un anno di attività

Un tessuto economico messo a dura prova. La presenza di due porte d’ingresso come Malpensa e la Svizzera. Qualche sporadica ma importante connivenza tra malavita locale e associazioni mafiose. Bastano solo questi tre elementi per trasformare una realtà provinciale come Varese in un terreno infido e allarmante.
Questa la fotografia descritta dal questore Mario Selmin in occasione della 154° Festa della Polizia.

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154° Festa della Polizia – 6 maggio 2006 4 di 11

In una cornice insolita, la nuova piazza Monte Grappa, il cuore cittadino, si è svolta la cerimonia ufficiale alla presenza delle più alte cariche istituzionali, l’ex Ministro Roberto Maroni, il prefetto Roberto Aragno, il presidente del Consiglio regionale Attilio Fontana, tutti i parlamentari eletti in provincia, il commissario prefettizio Sergio Porena, direttori di aziende ospadeliere e delle associazioni di categoria. Insomma, tutta la provincia si è stretta attorno alle forze di polizia. E assiepati lungo le transenne alcune decine di curiosi e "tifosi", strappati allo shopping del sabato mattina.

Tra i nemici da contrastare, il questore ha indicato il fondamentalismo islamico, con tre espulsi, l’imam di Varese rinviato a giudizio, call center chiusi o sanzionati; le tensioni sociali spesso motivate da crisi occupazionali, la Whirlpool, Malpensa e altre realtà imprenditoriali a rischio; l’omicidio di Claudio Meggiorin, sostenitore appartenente ai Blood e Honour che ha innescato un clima allarmante; manifestazioni sportive e psuedo tali come quella sfociata nell’aggressione del calciatore Zanetti allo scalo di Malpensa. E ancora le rapine in villa, fenomeno che ha visto una recrudescenza in questi ultimi due anni e che si devono imputare a bande di albanesi o romeni molto mobili nel paese, l’attività di spaccio di droga che richiama associazioni malavitose dal Meridione a cui devono ricondursi i tre efferati deliti a Lonate e Ferno.  Insomma, una realtà che sicuramente ha indotto il corpo di polizia ad aumentare la sua mole di attività, spesso in collaborazione con l’aiuto di squadre esterne, soprattutto nel campo della prevenzione.

Un’opera complessa, quindi, confermata dai numerosi riconoscimenti giunti da Roma ma anche dalle premiazioni che hanno concluso la manifestazione odirena. Oltre agli agenti premiati, anche quattro bambini, dai 12 agli 8 anni, che con i loro racconti sono riusciti a chiarire un crimine e a recuperare la refurtiva. Per loro il grande applauso della città di Varese.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 06 Maggio 2006
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